PERUGIA - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità le mozioni sulla  salvaguardia dello stabilimento Cementir di Spoleto. Gli atti di indirizzo, presentati da Pd, Ser, misto Mdp e Movimento 5 Stelle, chiedono anche “la convocazione urgente di un tavolo al ministero dello Sviluppo Economico per concertare il rilancio dell’azienda”.

Il relatore Gianfranco Chiacchieroni (Pd) ha illustrato in Aula la prima mozione, firmata anche da Silvano Rometti (SeR) e Attilio Solinas (misto Mdp), che chiede “quali iniziative della Giunta regionale verranno avviate per garantire future prospettive per lo stabilimento Cementir di Spoleto. Nel corso del 2017 – ha spiegato Chiacchieroni - la Italcementi, acquisita dalla Heidelberg Cement, ha iniziato un percorso per l'acquisizione di Cementir.  Il 28 febbraio scorso l'azienda ha comunicato ai sindacati l'intenzione di realizzare il trasferimento alla società Spoleto Cementir srl del ramo d'azienda costituito dalle attività di produzione e vendita cementi svolte presso lo stabilimento di Spoleto. La Cementir è una realtà produttiva che impegna circa 120 lavoratori e si registra la mobilitazione e la preoccupazione dei sindacati rispetto alla situazione che si è venuta a creare. È necessario garantire e mantenere i livelli occupazionali a Spoleto e in Umbria”.

Andrea Liberati (M5S) ha poi presentato l’atto di indirizzo firmato anche da Maria Grazia Carbonari spiegando che “si tratta dell’unico cementificio del ‘cratere’ umbro. Ci sono dinamiche che inquietano i lavoratori e la comunità, sfiancata dalla crisi economica. Molte sono le aziende fallite o sull’orlo della chiusura. Dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per salvare un patrimonio e una risorsa industriale non solo dello Spoletino, ma per l’intera Umbria. Sono coinvolte circa 120 famiglie e c’è una situazione aziendale non chiara, con una società con un limitato capitale che dovrebbe assorbirne una ben più grande”.

GLI INTERVENTI
Emanuele FIORINI (misto ‘Fiorini per l’Umbria’): “La Cementir Spoleto ha un capitale sociale di 25mila euro, molto basso dunque. Non vorrei che usufruissero di fondi regionali ed europei per poi lasciare il territorio, come già avvenuto con altre società. E non vorrei che si creassero altre scatole cinesi. Propongo di inserire nel testo della mozione che la Giunta vigilerà sulla presenza di un progetto innovativo e sul potenziamento del centro ricerche”.

Claudio RICCI (misto Rp Ic): “Importante salvaguardare i posti di lavoro. Gli interventi per la Cementir possono rientrare negli strumenti per il Piano di sviluppo della Valnerina. Le difficoltà del sistema edilizio italiano hanno prodotto un calo del 40 per cento dei posti di lavoro complessivi del comparto. Una situazione che non trova spazio adeguato nell’agenda politica”.

Fabio PAPARELLI (assessore): “La Cementir occupa a Spoleto 84 lavoratori. Nel 2016 una parte dell’attività è stata esternalizzata. Nel 2018 si è conclusa l’operazione di acquisto di Cementir da parte di Italcementi. Esisteva un patto di non concorrenza e un obbligo di non sollecitazione all’allontanamento delle maestranze per i 3 anni successivi.  Il ministero dello Sviluppo economico deve convocare la proprietà e chiedere il rispetto degli impegni fino al 2021. La Italcementi è entrata poi nel gruppo Heidelberg Cement. Nei mesi successivi non sono mai state rappresentate questioni su Spoleto, fino a novembre 2018. Il 28 febbraio è stata comunicata l’intenzione di procedere al trasferimento della proprietà e allo spegnimento del forno di Spoleto. Gli accordi presi al Ministero devono essere rispettati e serve chiarezza sulle prospettive industriali. Tutte le opere pubbliche di questo Paese sono oggi bloccate e questo non migliora la situazione delle imprese del settore. Dobbiamo agire in maniera unitaria, il 22 marzo l’azienda è stata convocata e verrà analizzata in chiave tecnica la situazione dell’azienda. Abbiamo già chiesto al ministero dello Sviluppo Economico di occuparsi la situazione. Il 28 marzo presenteremo a Norcia tutti gli incentivi possibili per l’area del cratere, in cui ricade anche Spoleto. Ribadiremo con forza la necessità di riaccendere il forno di Spoleto e di rispettare gli impegni occupazionali”. 

 

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