Se Marco Pierini direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria verrà, come ci auguriamo, confermato nel suo posto sarà un bene per Perugia e l’Umbria.

Ha creato una bella squadra giovane con tante presenze femminili facendo crescere storiche dell’arte delle quali è già evidente il valore.

Come una persona che a casa propria decidesse di aprire finestre, dare aria alle stanze, invitare persone ha contribuito a rendere più familiare la Pinacoteca ai perugini senza per questo banalizzarla.

È riuscito a realizzare il ritorno a casa di due dei tre dipinti più rimpianti a Perugia: la Pala dei Decemviri consentendo di vederla riunita alla sua cimasa nella Cappella dei Priori per la quale era stata dipinta; lo Sposalizio della Vergine che si potrà ammirare tra poco alla mostra dedicata al Perugino purtroppo non nella Cappella di san Giuseppe in Duomo per la quale era stato dipinto, lì si potrà solo immaginarlo al posto del matrimonio dipinto  dal Wicar che nemmeno si è tanto sforzato nel farlo.

Il terzo dipinto è la Deposizione Baglioni di Raffaello alla Galleria Borghese rubata da quel ladro matricolato d’opere d’arte del Cardinale Borghese. È vero che si dice non c’è due senza tre ma su questo temporaneo ritorno nonostante le capacità diplomatiche dimostrate dal direttore Pierini è meglio non farsi illusioni: è praticamente impossibile che lo spostino.

Il 4 Marzo alla Galleria Nazionale dell'Umbria inaugurazione della mostra sul Perugino curata da Marco Pierini e Veruska Picchiarelli.

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