Gala, sola musa del surrealismo e dea del sesso ispiro Èluard, Ernst e Dalì
di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - In questo quadro di Max Ernst (1891-1976), tedesco, sono ritratti tutti gli esponenti del surrealismo: pittori, scrittori, poeti.
Una sola donna è presente nella tela: Elena Dmitrievna Djakonova, detta Gala (1894-1982) all'epoca moglie del poeta Paul Èluard e amante dello stesso Ernst: il loro fu un “mènage a trois”.
Nel dipinto Gala è sulla destra.
Qualche anno dopo l'affascinante russa conobbe e si innamorò del più giovane Salvator Dalì i Domenech, che sposò, lasciando Èluard ((la fiamma con Ernst si era già spenta) e con il quale rimase sino alla morte.
Unica donna del quadro sebbene non fosse una artista: non dipingeva, non redigeva testi (verso la fine della vita scrisse un libro di memorie) e tanto meno poesie.
Quale il motivo della sua presenza nella tela e nel gruppo?
Le venivano riconosciuti un fascino particolare e una forte capacità intellettuale e critica. Fu infatti musa prima di Èluard, poi di Ernst, infine di Dalì.
Sorta di dea del sesso, ebbe molti giovani amanti, pittori, scrittori, attori e riposa, mummificata da Salvator Dalì, nel castello di Pubol in Spagna, che il pittore le aveva regalato.
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