ROMA - Banca Marche ''scrigno'' della 'cricca', il gruppo di potere che si spartiva i contratti delle grandi opere. E' la tesi dell'Espresso, che, in un articolo sul numero in uscita domani, punta i riflettori sull'istituto di credito marchigiano e su ''operazioni sospette per decine di milioni''.

Secondo il settimanale, davanti ai nomi di Anemone e Balducci ''gli impiegati si mettevano 'a disposizione''', ''accettavano il deposito di grosse somme di denaro, anche in contante, senza che venisse identificato chi realmente effettuava l'operazione. O pagavano assegni non trasferibili a persone diverse da quelle indicate, ignorando tutte le norme.

La stessa procedura di favore - dice L'Espresso - era estesa anche ai bonifici e ai prelievi: milioni di euro che andavano e venivano senza segnalazioni antiriciclaggio''. Operazioni che dovevano essere notificate a Bankitalia, invece ''non e' stato mai fatto''.

Insomma, sostiene il settimanale, ''lo scrigno dei soldi facili della Cricca e' stato individuato dai magistrati di Firenze e Perugia nella Banca delle Marche. Li' Balducci, Anemone e la loro corte di amici, soci e familiari godevano di percorsi facilitati per muovere denaro, inclusi i quattrini che secondo gli investigatori erano tangenti''.

La vicenda finisce nel mirino degli ispettori di Bankitalia. Quando la banca ''comprende di avere in casa gli indagati ai quali ha steso tappeti d'oro cerca di correre ai ripari'' e collabora con gli ispettori. ''Le 'anomalie' riportate nella relazione riservata sono tante e una frecciata gli ispettori la inviano anche alla direzione generale, di cui e' responsabile Massimo Bianconi'', ''protagonista - chiosa l'Espresso - delle cronache finanziarie ma anche di quelle giudiziarie'', in quanto ''indagato nell'ambito dell'inchiesta sull'immobiliarista Danilo Coppola''.

Secondo il rapporto di Bankitalia, riporta ancora l'Espresso, l'istituto ''custodisce 17.500 conti senza certezze sull'identita' dei titolari''; 40 di questi depositi sarebbero relativi ''a societa' lussemburghesi o di San Marino''. La direzione generale delle Banca, per rispondere ''alle 'omissioni' contestate ha avviato procedimenti disciplinari per i responsabili delle filiali coinvolte nell'inchiesta''.
 

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