(Avi News) – Perugia, 7 giu. – Con la posa della terza aiuola, a completamento della piramide sensoriale dei profumi realizzata nell’orto botanico dell’Università degli Studi di Perugia, in via Romana, entra nel vivo l’ultimo dei sette corsi del progetto Futuro nel verde. La realizzazione di un’opera, che impreziosisce un luogo dal grande valore naturalistico e scientifico, di cui la città potrà godere insieme al patrimonio botanico presente.

Futuro nel verde, coordinato e progettato dalle agronome Beatrice Marucci e Carla Schiaffelli, è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e creato in sinergia da un partenariato di cui fanno parte Fondazione per l’istruzione Agraria, Centro di Ateneo per i Musei scientifici e Federazione italiana produttori piante officinali. Capofila di Futuro nel verde la cooperativa sociale Perusia onlus che, per questo settimo percorso, attraverso l’ufficio di reclutamento e ascolto finanziato dal progetto, ha selezionato dieci corsisti tutti disoccupati (e non 15 come previsto prima delle restrizioni imposte dalla pandemia), scelti rispetto al loro desiderio e alla forte motivazione di lavorare nel verde ornamentale. Per loro “un percorso con lezioni teoriche e applicazioni sul campo – hanno commentato Schiaffelli e Marucci –, che ha avuto come obiettivo una formazione pratica nella cura dei giardini sensoriali”.

Il progetto della piramide ha visto la consulenza del curatore dell’orto botanico Marco Maovaz che ha collaborato alla definizione e alla realizzazione del lavoro e il contributo dell’architetto Stella Bacoccoli, docente del corso che ha partecipato alla progettazione.

“C’è stata una bella sinergia – ha aggiunto Schiaffelli – tra chi si occupa di quest’orto botanico da sempre e la nostra presenza insieme a persone con fragilità che si sono volute formare e trovare un riscatto. Il tutto è ancora più importante perché avviene in questo periodo e rappresenta una forma di ripartenza dopo il Covid”.

Con questa terza aiuola che fa da vertice della piramide si completano le sezioni dei profumi, aggiungendo le note di fondo a quelle di cuore e di testa già presenti, creando “un giardino – ha spiegato Maovaz – che ricostruisce un grafico di William Arthur Poucher, naturalista che ha ideato una classificazione di odori e profumi ancora oggi utilizzata nell’industria cosmetica”. In un precedente corso di Futuro nel verde, sviluppato due anni fa in periodo pre-Covid, sono state realizzate le altre due aiuole, base della piramide, oltre che l’inizio di un camminamento e di una staccionata che saranno conclusi in questa fase e permetteranno di collegare l’ingresso dell’orto botanico con la zona in cui è posizionato il giardino sensoriale, passando attraverso un uliveto plurisecolare, “sito dal grande valore storico e paesaggistico – ha confermato Marco Maovaz – di cui si hanno tracce in una mappa del 1722 di Andrea Chiesa, conservata nell’Archivio di Stato di Perugia”. La passeggiata si conclude all’ingresso del roseto che si può apprezzare nella sua bellezza e varietà. “Tutta la progettazione – hanno sottolineato Schiaffelli e Marucci – è stata fatta rispettando i principi dell’accessibilità nel senso più ampio. Ci saranno pannelli informativi in doppia lingua, italiano e inglese, e in Braille, e il camminamento è pensato anche per persone fisicamente fragili. Questo insieme alla valorizzazione dell’orto botanico, un luogo bello e poco conosciuto della città, è un valore per questo percorso”.  Nell’ambito del progetto sono stati acquistati un escavatore, utilizzato per la realizzazione dei lavori, che rimarrà in dotazione all’orto botanico, e diverse piante profumate, poi messe a dimora, tra cui sei tipi diversi di rosa e undici agrumi.

 

Carla Adamo

Condividi