Non ci sono solo assessori espulsi dalla Lega, come è accaduto di recente ad Enrico Melasecche. Ci sono anche candidati a Sindaco che abbandonano il partito di Salvini, iscritti importanti che restituiscono la tessera a conferma di un malessere in Umbria, sia chiaro, che ha spiegazioni che molti sanno, ma nessuno racconta. Una Lega difficile da gestire e che doveva essere il vero rinnovamento di una politica priva di consistenza.
Come un fulmine a ciel sereno è Franco Testi, candidato nelle ultime elezioni comunali a Corciano a gettare la spugna e a rassegnare il suo impegno con il partito.
"Non mi riconosco piú in questa Lega. Non mi riconosco più in questo partito che ho scelto e con il quale ho accettato di candidarmi come Sindaco del Comune di Corciano nel 2018.  Con amarezza la mia esperienza con la Lega termina qui: vedo in questo partito che mi ha fatto innamorare della politica e del desiderio di partecipazione attiva troppe divisioni, troppi personalismi a scapito dei bisogni della gente. Questa politica non mi appartiene. Continuerò il mio impegno politico secondo i valori che mi appartengono. Franco Testi".
Fine dell'avventura, io scendo ma continuo a fare politica, a dare il mio impegno per questo comune che mi vede consigliere di opposizione, ma non ho intenzione di restare nella Lega: è questo il succo della decisione, inaspettata e che ha di sorprendente, perchè l'ex candidato a Sindaco ha svolto sempre il suo lavoro con il gruppo della Lega al comune di Corciano, ha partecipato attivamente alla campagna elettorale per la Donatella Tesei Presidente, restando fianco a fianco con Salvini nei giorni in cui ha attraversato l'Umbria alla conquista della Regione.
Cosa è successo allora per far decidere un iscritto motivato come Franco Testi a gettare la spugna con il partito vincente? Personalismi, divisioni a scapito del cittadino. Certo che la situazione per la Lega non è delle più rosse, con continui scontri con gli alleati, come è accaduto a Todi, Orvieto, Spoleto, tanto da mandare a casa il Sindaco e a incocare il commissario straordinario.
Un'amarezza e una delusione marcata, quella di Testi, per arrivare ad una decisione drastica. Domani forse ne sapremo qualcosa di più, un racconto più dettagliato dei personalismi e delle divisioni.

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