PESARO – Come abbiamo già riferito, promossa dal presidente della Provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci e dal sindaco di Borgo Pace Romina Pierantoni, la protesta delle istituzioni pesaresi per chiedere la riapertura del valico di Bocca Trabaria, chiuso dall'8 dicembre scorso per una frana lungo il versante umbro, si e' articolata con un sit-in al confine dipartimentale Anas tra la provincia di Pesaro Urbino e quella di Perugia.

Con gli amministratori locali sono scesi in strada operai, studenti, commercianti, professionisti e pensionati. Poi c'e' stata una riunione nel Municipio di Borgo Pace per concertare le prossime mosse: il blocco del valico sta costando danni ingenti ad abitanti e categorie economiche della Valmetauro, mentre per rimuovere il masso che ostruisce la strada, interrompendo i collegamenti fra Marche e Umbria, basterebbero 250 mila euro.

''Servono unita' e compattezza - ha detto Ricci -. I nostri diritti hanno la stessa dignita' di quelli dei territori metropolitani. Anche per le emergenze, le risorse finiscono solo in Veneto, in Lombardia o nel sud del Paese. Noi non ci stiamo: daremo battaglia, come per il completamento della superstrada Fano-Grosseto''.

''Vogliamo fare dell'Appennino il cuore dell'Italia centrale o un fattore di divisione e disagio?''. Quanto al contenzioso sul mancato ripristino delle condizioni di sicurezza lungo la 73 bis, per Ricci ''pima si interviene per riaprire la strada e poi ci si rivale sugli altri soggetti competenti: la situazione va sbloccata. Se la strada e' statale, riteniamo giusto che l'Anas si attivi. Altrimenti si individui chi deve farlo e al piu' presto''.

Venerdi' e' in programma un incontro con il prefetto di Pesaro Attilio Visconti: se sara' necessario, la mobilitazione si spostera' a Perugia.
 

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