“A distanza di quasi sei mesi dalla prima interrogazione mi vedo nuovamente costretto ad intervenire sulla questione delle pensiline fotovoltaiche mai installate, che stanno creando fortissima preoccupazione ai cittadini coinvolti ed un problema d’immagine per gli Enti locali e la Regione”. È quanto scrive, in una nota, il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Smacchi rimarcando come “molti dei cittadini coinvolti hanno ricevuto nello scorso mese di dicembre richieste di pagamento delle rate pregresse che una importante finanziaria europea si era impegnata a sospendere, in attesa di verifiche. Alla luce di questi nuovi fatti – continua Smacchi - e considerato che ci sono in corso due indagini delle Procure di Terni e Perugia anche la Regione Umbria deve intraprendere tutte le azioni necessarie per tutelare il proprio buon nome e
dare supporto ai cittadini impelagati in questa intrigata questione”.

Per il consigliere regionale, “si tratta di una vicenda che sta interessando tutto il Paese, visto che è stato l'Ente nazionale per le energie rinnovabili (Ener) ad avvalersi della collaborazione della Energesco, con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e di molti Enti locali umbri, compresa la Comunità montana dei Monti Martani, Serano e Subasio. Le Associazioni dei consumatori – aggiunge Smacchi - hanno cercato di dare
supporto ai cittadini inoltrando esposti alle Procure e ottenendo la sospensione temporanea delle rate, che ora vengono di nuovo richieste con il saldo integrale del pregresso ed il rischio di finire segnalati come cattivi
pagatori presso le centrali del rischio. Di fronte a questo scenario – commenta il consigliere -, la politica ha il dovere di mettere in campo un maggiore impegno nel tutelare i diritti dei cittadini e verificare, senza fare sconti a nessuno, se il buon nome degli Enti locali e delle società partecipate dalla Regione sia stato usato in modo superficiale. Credo – conclude Smacchi - che la serietà e la rispettabilità di chi chiede sacrifici ai propri cittadini, a volte al limite della sostenibilità, passi anche attraverso azioni concrete, esclusivamente finalizzate alla ricerca della verità e alla difesa della onorabilità delle istituzioni”.

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