“L’incremento record di nuovi impianti per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, poco meno di 2800 nei primi nove mesi del 2012, premia l’impegno della Regione Umbria che ha scelto di investire in maniera significativa in questo versante e ci sprona a proseguire per imprimere una crescita ancora più decisa”. L’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, commenta così i dati diffusi da Enel relativi ai nuovi impianti per l’energia “pulita” connessi alla rete elettrica regionale umbra da gennaio a settembre di quest’anno: in tutto 2785, nel 90 per cento dei casi impianti fotovoltaici di taglia piccola e media dai 3 ai 20 KW, che arricchiscono l’Umbria di 88 MW di energia da fonti rinnovabili, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 78mila famiglie.

 

   “Dal 2010, nell’ambito delle incentivazioni nazionali e regionali – sottolinea Rometti – l’Enel rileva come le richieste di allaccio alla rete elettrica dell’Umbria siano cresciute in maniera esponenziale, con un ‘boom’ di domande di connessione negli ultimi due anni in tutta la regione che in questo modo compie un salto in avanti nell’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. Un risultato importante, cui ha contribuito significativamente una politica energetica regionale volta a favorire prioritariamente la realizzazione di piccoli impianti,  installati sulle coperture, nel rispetto dell’ambiente e del territorio”.

 

   “Questi risultati – rileva l’assessore regionale - sono in linea con una concezione di produzione diffusa di energia elettrica da fonte fotovoltaica, prodotta da piccoli impianti installati sulle copertura di edifici residenziali  industriali che non producono effetti negativi dal punto di vista paesaggistico. Va inoltre rilevato che in molti casi tali interventi hanno consentito anche la rimozione di amianto dalle coperture. La diffusione e la realizzazione di questi piccoli impianti – conclude Rometti - consente l’utilizzo di energia elettrica ‘pulita’ che viene utilizzata anche per sostituire i tradizionali sistemi di riscaldamento, diminuendo così la riduzione di emissioni di CO2”.

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