Fontivegge e la delinquenza, lo spaccio, la violenza, le bottigliate, le risse, le coltellate. Fontivegge è stato il cavallo di battaglia del centro destra contro quella che era la Perugia drogaiola di Boccali. Se vinciamo noi... vedrete come cambieremo Fontivegge, non sarà più il luogo del degrato, piazza pulita di delinquenti e spacciatori, cancelleremo il degrado, ripuliremo il quartire, Fontivegge, il Belocchio, Via del Macello... nulla sarà più come prima.

Il proclama del centro destra è durato poco, da Natale a Santo Stefano, dicono i maligni, quelli che osservano la cronaca, giurano che non è mai cambiato nulla. Le chiacchiere non fanno frittelle e le opere che avrebbero sconfitto il degrato sono rimaste nei cassetti, morte e sepolte insieme alle buone intenzioni.  C'era una volta il progetto con le associazioni che fiorivano come le Viole, l'entusiasmo, l'euforia, i progetti. Come il Coworkin sotto i portici di foronte alla maestosa scalinata che porta alla Piazza superiore. Il centro nevralgico della nuova Fontivegge, il cuore pulsante dell'economia perugina, la fucina di cervelli, app, invenzioni, collaborazioni con tutto il mondo. Triste fine per l'Opificio dei cervelli, sepolta dall'indifferenza per far posto a una "anonima" biblioteca/museo/sala lettura del fumetto.

I sogni di gloria di una Nuova Silicon Valley Casareccia sfumati tra le pagine di Black Macigno, Dylan Dog e Tex Willer. E i magazzini delle FS che dovevano diventare il filo conduttore con la sapienza della Città, unire gli intelletti universitari con la cultura di piazza? Nemmeno morti, nemmeno sogni frantumati. Peggio, mai nati. Rimasti all'dea del faremo che era slogan contro la Perugia delinquenziale governata dalla sinistra piddina. Quel posto era una sorciaia rifugio di tossici e clandestini sotto l'epopea libertina di Boccali, lo sona anche oggi con l'avvento del Romizi II.

L'unica cosa che è rimastsa in abbondanza è la droga, a tazze come i lupini, lo spaccio, i tossici, le risse e le bottigliate. Mancavano le coltellate e sono tornate anche esse, con la sorpresa di perugini increduli che si erano immaginati di poter vivere, con il nuovo governo che scacciava gli inetti, in un quartiere ameno, bello, moderno e tecnologico. Tornano le coltellate che si danno via come confetti, ma stavolta non si indigna nessuno, non c'è un perugino "ino ino" che sia esacerbato per come l'amministrazione comunale, quella della forza, delle ronde, dei circoli di pensatori, avrebbe voluto fare.

C'era una volta Fontivegge e una incapace amministrazione comunale, c'era e c'è anche oggi, una e l'altra.

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