(Avi News) – Perugia – “Sono centinaia, nel nostro territorio, gli installatori di impianti che operano nel settore dell’energia da fonti rinnovabili che, a causa del decreto legislativo 28/11, operativo a partire dal primo agosto, rischiano di cessare la propria attività”. È l’allarme lanciato da Stelvio Gauzzi, segretario di Confartigianato Imprese Perugia, in relazione all’avvicinarsi dell’entrata in vigore della norma che impone, quale requisito per poter effettuare interventi di installazione nel settore delle rinnovabili (fotovoltaico, biomasse, solare termico, pompe di calore e geotermia), percorsi di qualificazione professionale per i responsabili tecnici delle aziende, siano essi titolari o dipendenti. Infatti, mentre per i laureati e i diplomati agli istituti tecnici la legge non prevede obblighi di formazione e per i diplomati di scuola professionale impone un corso di 80 ore, per i numerosi titolari e dipendenti in possesso del solo titolo di studio della scuola dell’obbligo, anche se con un’esperienza di anni di lavoro, il decreto, invece, non prevede nessun riconoscimento delle competenze acquisite e nega anche la possibilità di svolgere corsi di aggiornamento professionale.

“Per la legge – ha proseguito nella sua denuncia Gauzzi - è come se non esistessero. Si tratta di una disposizione assurda, inaccettabile e discriminatoria che impedisce di lavorare a chi da anni svolge con competenza la propria attività. In questo momento di crisi, una norma come questa si abbatte come una mannaia sulle imprese e sui lavoratori del settore. Tutto il contrario di quanto servirebbe per favorire l’occupazione e contribuire a sviluppare il settore delle energie rinnovabili”. Ed è proprio per questo motivo che Confartigianato Impianti è intervenuta direttamente presso il Ministero dello Sviluppo economico per sollecitare la modifica della legge. “A nostro giudizio – ha concluso il segretario Gauzzi – il decreto presenta profili di incostituzionalità poiché crea una barriera ingiustificata all’attività imprenditoriale, finendo per estromettere dal mercato tantissimi imprenditori. Chiediamo che nel decreto legislativo vengano salvaguardati i diritti acquisiti dagli installatori di impianti, non laureati o diplomati, che operano da anni sul mercato, così come previsto dal Decreto Ministeriale 37/08”.

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