di Armando Allegretti

PERUGIA - Prendendo coscienza del triste primato che vede l’Italia in testa alla classifica europea di morti sul lavoro, la regione Umbria già nel 2008 fa fronte all’emergenza delle famiglie di lavoratori e lavoratrici, autonomi o subordinati, vittime di incidenti mortali sul lavoro istituendo il Fondo regionale di emergenza per le famiglie delle vittime di incidenti mortali del lavoro.

E proprio stamattina la Regione ha ribadito l’importanza della prevenzione e della sicurezza sui luoghi di lavoro rendendo ancora una volta disponibile il fondo per le famiglie che hanno perso un proprio caro e con esso anche un reddito in seguito ad incidenti sul lavoro.

Sono stati 32 dal 2008 in Umbria le famiglie dei lavoratori deceduti sul luogo di lavoro alle quali è stato erogato un contributo, in media di 13mila euro, grazie al Fondo di emergenza.
All’incontro erano presenti - oltre al presidente e vicepresidente dell’Ebrau, Giovanni Bianchini, e Vasco Cajarelli, anche responsabile della sicurezza sui luoghi di lavoro per la Cgil - i rappresentanti delle 19 categorie che fanno parte del Comitato di gestione del Fondo: “ANCI”, “UPI”, CGIL, CISL, UIL, “Confindustria Umbria”,CONFAPI,CNA,”C.A.S.A.”, “Confartigianato regionale”, ”CLAAI”, “CIA”, Confagricoltura regionale, “Coldiretti Umbria”, “Confcommercio Umbria”,“Confesercenti regionale”, “Confcooperative Umbria”, “Lega Regionale Cooperative”,“AMNIL”.

In apertura, la vicepresidente della Regione Carla Casciari, ha detto che “l’assegnazione del contributo non richiede istanza e il procedimento ha inizio d’ufficio. E’ previsto un intervento economico con una parte fissa, quindi uguale per tutti i beneficiari di 7 mila 500 euro, e una parte variabile da determinare in base al numero dei componenti del nucleo familiare e la classe di reddito lordo complessivo della famiglia del deceduto (con una riduzione percentuale al crescere del reddito), per un importo non superiore a 20mila euro”.

Inoltre, è stato ricordato che tra le finalità del Comitato per la gestione del Fondo c’è anche quella di organizzare iniziative di prevenzione per sensibilizzare i lavoratori e i datori di lavoro. A tal proposito l’assessore Stefano Vinti ha messo in evidenza che, “sul fronte della sicurezza la Regione Umbria può vantare una normativa all’avanguardia”. “Ma ciò non basta – ha precisato - se non si diffonde una cultura che fa della sicurezza nel suo insieme una priorità, inoltre – ha continuato - “la situazione è estremamente preoccupante, basti pensare che in Italia si contano 1300 morti sul lavoro, decessi dovuti anche al poco controllo che c’è sui luoghi lavorativi e dovuti anche al continuo aumento del lavoro nero”.

“La Regione - inoltre ha ricordato l’assessore Vinti - ha promosso la campagna di comunicazione ‘Costruisci con la testa’, che si è già conclusa nel territorio dell’Asl 3 di Foligno e Spoleto e presto partirà nel capoluogo, per poi coprire tutto il territorio umbro con un’azione di sensibilizzazione in particolare verso i committenti che, spesso, sono ignari dei propri doveri in questo ambito complesso”.
“La Regione, ha ricordato infine Vinti – sta facendo quello che il Governo, in modo colpevole, non fa. E che la leggera flessione del numero di morti sul lavoro, in Umbria 17 nel 2009 e 16 nel 2010, si affianca ad un’espansione del lavoro precario, con un alto numero di incidenti non denunciati e ad una pesantissima infiltrazione della criminalità organizzata in edilizia”.

Vasco Cajarelli, invece ha ricordato che “i sindacati hanno dato inizio ad una raccolta fondi congiunta tra lavoratori e imprese per contribuire allo scopo - e ha concluso dicendo che - i sindacati hanno riconfermato la volontà di rilanciare la raccolta a favore del Fondo tra i lavoratori, (ricordando n.d.r) anche che il 6 dicembre è in programma un’assemblea con all’ordine del giorno questo tema, alla quale parteciperanno tutti i delegati alla sicurezza, l’Inail e la Regione Umbria”
 

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