Il Fondo regionale per le famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro, istituito in Umbria nel 2008 con legge regionale, ha distribuito contributi per 581mila euro a 49 famiglie, ma per mancanza di risorse sono ancora in attesa 17 famiglie che ne hanno pieno diritto. Lo sottolinea il consigliere regionale del Pd Andrea Smacchi, che ha partecipato ai lavori della terza giornata comprensoriale, organizzata dall'Anmil alto Chiascio, l'associazione di mutilati ed invalidi sul lavoro che conta il maggior numero di iscritti in Umbria.

 

Di fronte a questi numeri, afferma Smacchi, “ho ritenuto opportuno articolare una proposta che questa mattina ho presentato anche a Palazzo Cesaroni, in sede di terza Commissione consiliare, ipotizzando un'assunzione di piena responsabilità da parte della politica, con un versamento di 2mila euro per ogni gruppo politico nel prossimo triennio, che incrementerebbe il fondo di 20mila euro. Nel 2011, precisa Smacchi, solo il gruppo del PD, su mia sollecitazione, ha versato una cifra pari a 1.640 euro”.

 

Il consigliere rende noto di aver anche proposto “di avviare un celere lavoro di studio tecnico–giuridico che possa consentire in tempi rapidi di costruire un meccanismo automatico, basato sul silenzio assenso, in grado di veicolare contributi al fondo, sia da parte dei lavoratori dipendenti che delle imprese. Con un contributo, precisa Smacchi, di 50 centesimi annui, pari al valore della metà di un caffè per ciascun lavoratore, con il quale si potrebbe garantire un gettito di 100mila euro all'anno che ogni anno andrebbero a raddoppiare con il contributo equivalente di aziende pubbliche e private”.

 

L'obiettivo che dobbiamo porci – conclude Smacchi - è quello di ritornare allo spirito originario che portò alla costituzione del fondo: rispondere entro 30 giorni alle esigenze delle famiglie che hanno avuto un lutto per incidente sul lavoro. Far passare mesi se non addirittura più di un anno non può essere più tollerato. Occorrono interventi concreti ed urgenti”.

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