PERUGIA - ''Il regolamento per la gestione della quota sociale del fondo regionale per la non autosufficienza elaborata dalla giunta regionale ed all'esame della terza commissione del consiglio esclude che i Comuni umbri, o direttamente le strutture di ricovero, possano chiedere alle famiglie dei pazienti quote obbligatorie di compartecipazione ai costi'': lo ha ribadito in terza Commissione l'assessore regionale Carla Casciari precisando che solo nel caso di piani di assistenza personalizzata (i cosiddetti Pap), le famiglie (in forma volontaria e non coercitiva) possono contribuire ai costi del ricovero.

Relativamente ad alcuni rilievi di natura giuridica formulati dall'ufficio legislativo del consiglio alla proposta di regolamento che la commissione prendera' in esame la prossima settimana, la Casciari - riferisce un comunicato della Regione - ha spiegato che nel calcolo dell'Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) e solo per i ricoveri in residenze protette, sono da conteggiare anche redditi non soggetti ad Irpef come l'assegno di accompagnamento. ''Una scelta, questa - ha chiarito l'assessore - fatta in ragione del principio che il ricovero con la presa in carico del paziente da parte della struttura residenziale nell'arco delle 24 ore, assorbe tutte le altre funzioni di assistenza (accompagnamento) a carico della famiglia''.

Condividi