Rendere operative nuove forme tecniche di garanzia, autorizzare l’innalzamento della percentuale di garanzia concedibile fino ad un tetto massimo dell’80per cento del finanziamento concesso per le imprese appartenenti all’indotto di  grandi imprese in difficoltà, per le start-up, per le imprese femminili e  giovanili, per le iniziative economiche ubicate nei centri storici cittadini, in parallelo concedere garanzie a prima richiesta con il supporto del Fondo Centrale di Garanzia: sono queste le sostanziali modifiche apportate dalla Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, all’operatività del Fondo per il rilascio di garanzie a favore della piccole e medie imprese.

   L’assessore Riommi, dopo aver ricordato che il Fondo per la concessione di garanzie a favore delle piccole e medie imprese, finanziato con fondi comunitari, è finalizzato alla concessione di garanzie per rischio di insolvenza su finanziamenti contratti dalle “Pmi” nei confronti di istituti finanziatori la cui gestione è stata affidata al raggruppamento temporaneo denominato “Ati Prisma 2” con capofila Gepafin Spa, ha precisato che “l’andamento del mercato del credito nei confronti delle ‘Pmi’ è preoccupante e le difficoltà che derivano dalla crisi economica hanno comportato un considerevole rallentamento sia dell’offerta che della domanda di credito, influenzando il mercato delle garanzie. Le modifiche alle modalità operative del Fondo possono quindi fornire  alle imprese maggiore assistenza nel favorire il rapporto con le banche per un migliore accesso al credito e per ridurre gli effetti dell’attuale fase di credit crunch”.

  Le variazioni apportate sono sostanzialmente due: avvio dell’operatività di nuove forme tecniche di garanzia conformi ai requisiti di Basilea 2 per l’abbattimento dei requisiti patrimoniali delle banche, aumento della percentuale di garanzia rilasciabile. In entrambi i casi si tratta di operazioni che consentono agli istituti di credito un risparmio sul proprio patrimonio di vigilanza a fronte dei finanziamenti concessi e che, pertanto, potrebbero influire positivamente sull’offerta di credito alle imprese. Relativamente all’ampliamento della percentuale di garanzia si è ritenuto di aumentare la percentuale fino all’80 per cento del finanziamento garantito a fronte di specifiche finalità di politica economica regionale, così come è stato già fatto a favore delle imprese colpite dall’alluvione di novembre 2012, mentre le schede tecniche attuali elaborate da Ati Prisma per la concessione delle garanzie prevedono un importo massimo della garanzia pari al 50per cento in linea capitale”.

“Contestualmente – ha annunciato l’assessore Riommi - il Comitato di valutazione del Fondo Centrale di Garanzia ha deliberato di  concedere a Gepafin Spa, la Società Finanziaria partecipata dalla Regione Umbria, l’abilitazione al rilascio del Merito Creditizio.”

La decisione consentirà a Gepafin di avviare celermente le procedure per il rilascio delle garanzie a prima richiesta anche sui Fondi ATI Prisma 2, cogestiti assieme ai consorzi fidi regionali.

  “In sostanza – ha spiegato il presidente Salvatore Santucci -  Gepafin, al momento del rilascio della propria garanzia,  potrà ammettere l’impresa richiedente ai benefici del Fondo Centrale abbreviando i tempi istruttori e consentendo alle imprese  del nostro territorio di ricevere un’immediata risposta, visto che tutti gli interlocutori della Finanziaria regionale, in primis i Consorzi Fidi operanti nel nostro territorio, potranno avvalersi del collegamento diretto con il Fondo Centrale di Garanzia e  del servizio di prima valutazione del merito creditizio. Inoltre, anche gli stessi istituti di credito con i quali opera Gepafin, potranno realizzare un’interessante sinergia nella concessione del credito potendosi avvalere di garanzie in grado di contenere significativamente  gli accantonamenti patrimoniali imposti dai rigidi dettami di Basilea 2”.

Santucci ha quindi sottolineato che “l’autorizzazione ottenuta da Gepafin costituisce un ulteriore passo indispensabile per facilitare l’accesso al credito da parte delle ‘Pmi’ e per favorire la dotazione di capitali, anche di rischio, necessari per affrontare questa difficile fase della nostra economia”.

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