Fondi Ue/ Aperta a Perugia riunione annuale Comitato sorveglianza Por-Fesr
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PERUGIA – “In questo difficile momento per l'economia e per il paese, i fondi comunitari rappresentano un elemento importante per contrastare la crisi, che mette a disposizione risorse per l'immediato in una prospettiva che guarda al futuro”. Lo ha detto l'assessore allo Sviluppo Economico della Regione Umbria Vincenzo Riommi, aprendo stamani a Perugia, nella Chiesa di San Bevignate, i lavori della riunione annuale del Comitato di Sorveglianza del Por-Fesr 2007-2010 (il Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale), incaricato di valutare lo stato di attuazione del programma in Umbria e di anticipare le linee della nuova fase di programmazione 2014-2020.
Il Comitato - riferisce una nota della Regione - ha approvato il rapporto annuale di esecuzione al 31 dicembre 2011 e valutato lo stato di attuazione del programma al 30 aprile 2012, con le relative previsioni di spesa al 31 dicembre.
“Si è aperta una fase - ha sottolineato Riommi - che ci impone di tener conto del nuovo quadro determinatosi, per cui - ha aggiunto - occorre 'ricalibrare' risorse e interventi sulla nuova situazione”. “Le nostre parole d'ordine - ha affermato l'assessore regionale al Turismo e alla cultura, Fabrizio Bracco - sono innovazione, comunicazione e, soprattutto, sostenibilità. La dimensione 'green' - ha detto - che rappresenta un tratto caratterizzante e identitario della nostra regione, non è più tradizionalmente limitata al paesaggio e alla natura, ma si riferisce soprattutto alla ecosostenibilità, di cui è testimonianza la grande mostra di Luca Signorelli, primo esempio (per l'uso di materiali ed energie da fonti rinnovabili) di mostra 'ecosostenibile' in Italia”.
Con interventi articolati lungo quattro assi (ricerca e innovazione, ambiente, energia ed aree urbane), una dotazione finanziaria di oltre 348 milioni di euro di risorse pubbliche, il 46 per cento destinate ad innovazione e ricerca, il 15 per cento all'ambiente e altrettanto all'energia, il 21 per cento alla voce “accessibilità ed aree urbane”, il 3 per cento all'assistenza tecnica, il Programma operativo del fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013 (al suo sesto anno di operatività ed entrato ormai a pieno regime) sta rispettando in Umbria gli impegni programmatici di spesa previsti: al 30 aprile 2012, risultano impegnati 157,71 milioni di euro di contributo pubblico, pari al 45 per cento delle risorse totali, in grado di attivare (per 2000 progetti finanziati) un investimento complessivo di 422,58 milioni, concentrati prevalentemente sull'asse 1, nei settori di ricerca e sviluppo, trasferimento di tecnologie e innovazione.
I pagamenti assommano finora a 102,33 milioni di euro. Ad oggi le risorse (per il 61 per cento concentrate, come si è detto, sugli interventi nel settore dell'innovazione e dell'energia) risultano quasi tutte “allocate”: le procedure attivate hanno messo a disposizione dei potenziali beneficiari oltre 308 milioni di euro, pari all'89 per cento del contributo pubblico complessivamente programmato per il 2007-2013. Tutte le 23 attività di cui si compone il programma sono in fase di realizzazione, permettendo alla Regione, nonostante la crisi, di rendicontare alla Commissione Europea e al Governo una quota, che ha consentito di evitare (a causa della regola del “disimpegno” delle risorse) la perdita dei finanziamenti comunitari.
“In questa situazione - ha detto l'assessore Riommi - sarebbe follia perdere risorse”. La strategia che ispira il programma è basata essenzialmente sul potenziamento della competitività del territorio, facendo soprattutto leva sulla diffusione dell'innovazione e della conoscenza, sulla “ottimizzazione” della gestione energetica (con una particolare attenzione all'efficienza energetica ed alla produzione di energia da fonti rinnovabili), il miglioramento della qualità dell'ambiente, il rafforzamento delle “reti materiali” e la valorizzazione delle aree urbane, tutto ciò - è stato sottolineato - per potenziare il “Sistema Umbria”, rendendo la regione più competitiva e più coesa. E la politica di coesione - è stato ribadito dai membri Ue del Comitato di Sorveglianza - dovrà continuare a rappresentare un elemento essenziale del prossimo pacchetto finanziario, oltre che nella strategia per l'”Europa 2020”.
Il bilancio proposto per la prossima programmazione 2014-2020 sarà pari a 376 milioni di euro, ivi compreso il nuovo meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility), ideato per potenziare i progetti transfrontalieri nei settori dell'energia, dei trasporti e della tecnologia dell'informazione.
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