Fondi europei/ Convegno Confcommercio su esigenze e richieste imprese terziario
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PERUGIA - La centralita' del terziario e le specifiche peculiarita' del territorio regionale sono stati i principi guida delle proposte di Confcommercio Umbria in merito alla programmazione dei nuovi fondi strutturali europei: e' quanto ribadito oggi pomeriggio alla Camera di commercio di Perugia in un convegno di presentazione agli europarlamentari intervenuti (Paolo Bartolozzi, Francesco De Angelis, Niccolo' Rinaldi, Marco Scurria) di esigenze e richieste delle imprese del terziario e del territorio.
Un incontro (dal titolo ''Politica di coesione dell'Unione Europea 2014/2020 - Il terziario di mercato nella nuova programmazione dei Fondi Strutturali'' ed organizzato in collaborazione con Confcommercio International (in rappresentanza e' intervenuto il presidente Alberto Marchiori) ideato per far acquisire agli europarlamentari presenti indicazioni precise su come sono e cosa vogliono le imprese del territorio umbro.
Agli ospiti la Confcommercio, intervenuta con il presidente regionale, Aldo Amoni, e con il presidente provinciale di Perugia, Giorgio Mencaroni, ha chiesto di tenere conto di questa realta' nel contributo che daranno alla definizione della programmazione comunitaria 2014-2020, ''le cui risorse costituiranno la principale fonte di approvvigionamento del sistema economico per raggiungere gli obiettivi di competitivita' delle regioni e agganciare la ripresa economica negli anni a venire''.
Secondo quanto riferito durante l'incontro sono state confermate a livello europeo le risorse degli anni passati, con un quadro finanziario per la politica di coesione 2014-2020 che si aggira intorno ai 370 miliardi di euro. ''Confcommercio, attraverso le sue 6 strutture regionali, e' pronta a fare la sua parte - ha affermato Amoni - e rivendica un ruolo commisurato al peso economico dei settori che rappresenta. Il terziario di mercato e' uno dei motori dello sviluppo. Pesa per oltre il 40% del valore aggiunto e dell'occupazione''.
E la principale proposta di Confcommercio e' quella di far si' che il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), ''contribuisca necessariamente anche allo sviluppo delle imprese terziarie e artigiane che operano in ambiente rurale, e non solo di quelle agricole. In un momento di crisi generalizzata, per non disperdere risorse ed energie ma anzi per ottimizzare gli effetti - ha aggiunto il presidente di Confcommercio Umbria - riteniamo ancor piu' necessario l'ascolto attento dei territori, delle comunita', del tessuto economico, soprattutto delle piccole imprese che fanno piu' fatica a farsi sentire''.
Agli europarlamentari, quindi, e' stato chiesto di agire anche per trovare gli strumenti per sostenere le micro e piccole imprese ''che non hanno la struttura e la disponibilita' di investimento adatta per partecipare ai bandi comunitari cosi' come oggi elaborati''.
Continuare sulla strada dei bandi in favore delle reti di impresa, oltre che promuovere lo sviluppo di azioni integrate nelle citta' e nei centri storici, sono state le altre richieste della Confcommercio.
Ha partecipato all'incontro anche la presidente della giunta regionale, Catiuscia Marini, che per conto del Comitato delle Regioni d'Europa - e' stato ricordato - ha fatto approvare dalla Commissione di coesione territoriale un parere finalizzato ad un maggior coinvolgimento delle Regioni, e dunque delle comunita' locali che esprimono, nella programmazione dei fondi europei.
''La politica di coesione - ha detto Marini - e' la principale risorsa che le Regioni hanno a disposizione e per quanto riguarda l'Umbria i fondi strutturali europei hanno sempre rappresentato un sostegno importante alle politiche di sviluppo. Attualmente stiamo seguendo le fasi della nuova programmazione controllando che siano messi sul piatto dei fondi adeguati e che questi possano essere utilizzati in maniera integrata''.
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