PERUGIA - La Fondazione “Umbria contro l'usura” nel 2011 ha deliberato interventi per oltre 1 milione e 200mila euro, e ha esaminato più di 120 domande di aiuto, il 50 per cento in più rispetto al 2010. I numeri sono stati forniti dal presidente della Fondazione, Alberto Bellocchi, nella relazione con cui si è aperta l'assemblea generale dei soci convocata per l'approvazione del bilancio, cui ha preso parte l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi.

"Cominciano a essere sempre più frequenti - ha detto Bellocchi - le famiglie con reddito dell'impiego fisso che non riescono a far fronte agli impegni presi negli anni passati o in cui uno dei componenti ha perso il posto di lavoro". Nel 40 per cento dei casi le domande sono state presentate da dipendenti o pensionati (questi ultimi sono il 15 per cento); per il 42 per cento da commercianti e artigiani.

Quasi tutti hanno problemi per il pagamento di mutui o prestiti finanziari; il 20 per cento circa, altra novità, ha "pesanti pendenze con Equitalia, a dimostrazione di quanto stia diventando insopportabile il carico fiscale".

Riommi, prendendo la parola ha sottolineato come "la Regione Umbria si attivera' formalmente affinché alla Fondazione 'Umbria contro l'usura' vengano erogati i contributi governativi previsti dalla legge e che non è tollerabile non riceva più dal 2006".

"A causa di una crisi che sta interessando pesantemente anche la nostra regione - ha rilevato - si registra un progressivo allargamento delle tipologie di persone che, in gravi difficoltà economiche, chiedono aiuto alla Fondazione. Fra loro, ora, anche pensionati e lavoratori dipendenti che non riescono a far fronte ai pagamenti delle rate dei mutui o dei tributi fiscali. Una situazione destinata ad acuirsi - ha aggiunto - e che richiede da parte di tutti un'azione sinergica e un maggior impegno, anche in termini finanziari, per non lasciar spazio alle attività criminose e agli usurai".

Nel confermare il mantenimento delle risorse regionali per l'attività "sempre più proficua" della Fondazione (nel 2011 oltre 371mila euro, mentre gli altri soci complessivamente hanno erogato circa 120mila euro) e la volontà di potenziarle, Riommi ha anticipato che la Regione, oltre ad attivarsi nei confronti del Governo, solleciterà Comuni, Province ed Enti pubblici perché adeguino i loro contributi.
 

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