FOLIGNO – Il tour per il decimo anniversario di ‘Carboniferous’ non poteva mancare all’interno della stagione musicale ‘Re: play’. La rassegna dello Spazio Zut di Foligno rivolta all’universo sonoro migliore della scena contemporanea nazionale e internazionale, giunta al quinto appuntamento, ospita questa volta gli ZU che proprio con quell’album (datato 2009) riuscirono a raggiungere lo status di band di culto a livello mondiale.

Sabato 1 febbraio (ore 21.30, ingresso 15 euro) prima del live degli ZU (Carboniferous 10th Anniversary) ad aprire la serata sarà il quartetto strumentale romano dei Juggernaut con le sua atmosfere “cinematografiche”.

Biglietti in prevendita disponibili qui: www.diyticket.it/events/Musica/3177/zu-carboniferous-10th-anniversary-re-play-2019-20-biglietti.

ZU

Ostinatamente liberi da ogni classificazione di genere, gli Zu seguono orgogliosamente il loro percorso musicale da una ventina d'anni. Hanno messo in discussione ed evoluto la propria identità musicale, sviluppando il proprio vocabolario ad ogni uscita discografica, senza mai lasciare che la propria libertà creativa venisse soffocata da etichette imposte. Tutte le loro ispirazioni più forti e punti di riferimento artistici hanno dato vita ad una produzione molto varia.

Dall’album Bromio del 1999 all’ultimo Jhator del 2017 il linguaggio musicale degli Zu è cambiato molto, tuttavia la loro essenza rimane la stessa. Nel corso della loro storia la band ha coltivato l'arte della collaborazione, unendo le forze con vere e proprie leggende della musica come Mike Patton, Damo Suzuki dei Can, Mats Gustafsson, King Buzzo dei Melvins, David Tibet dei Current 93, FM Einheit degli Einsturzende Neubauten, Thurston Moore dei Sonic Youth, Jim O 'Rourke, Peter Brotzmann, Eugene Robinson degli Oxbow, Gabe Serbian dei The Locust, solo per citarne alcuni, ma anche collaborando con il regista Romeo Castellucci della compagnia teatrale d'avanguardia Societas Raffaello Sanzio.

L’album ‘Carboniferous’ (2009) cambiò non solo gli Zu, ma la traiettoria intera di una parte consistente di “noise rock”, in evidente mancanza di un termine migliore. Da quel disco sono passati dieci anni, e tanta di quell'acqua sotto i ponti che sembra tutto nuovo, di nuovo. Dopo qualche cambio di formazione nel 2018 Jacopo Battaglia è tornato dietro la batteria, ricomponendo così il trio originale che da pochi mesi è diventato quartetto con l’ingresso in pianta stabile di Stefano Pilia, già chitarrista negli Afterhours e musicista dal curriculum sconfinato. 

Juggernaut

I Juggernaut sono un quartetto proveniente da Roma, attivo ormai da oltre 10 anni, capace di creare atmosfere cinematografiche e visuali senza la necessità di utilizzare alcuna voce: bastano batteria, basso e due chitarre per guidarci in un viaggio che spazia dal metal alla fusion, attraverso partiture complesse e dinamiche che fluiscono in continui cambi di scena e di inquadratura.

I Juggernaut hanno all'attivo tre album, l'ultimo dei quali, Neuroteque, è uscito nell'ottobre 2019 per Subsound Records, ricevendo unanimi riscontri entusiastici da parte della critica: sette brani che compongono un menù lisergico di progressive cinematografico, psichedelia metallica e vellutate ed inquietanti atmosfere notturne.

‘Re: play 2019-2020’

‘Re: play’ si manifesta ancora come un universo di note, di stili, di approcci per ripristinare un concetto e un modo di fare e proporre la musica contemporanea, nelle sue molteplici forme e sfaccettature con artisti protagonisti della scena nazionale e internazionale. La rassegna di concerti e live alla sua terza edizione presenta un cartellone con gli artisti più interessanti della scena musicale italiana, gruppi, artisti singoli e cantautori che propongono progetti musicali di genere diverso ma con un unico minimo comune denominatore, quello della ricerca musicale italiana e internazionale, progetti contaminati a metà tra rock e jazz, giovane cantautorato di alto livello, progetti di artisti a metà tra l’indipendente e il pop italiano e tanti altri. Dal rock alla world music dal jazz all'elettronica. Concerti per cercare di divulgare quello che secondo gli organizzatori è importante raccontare della musica contemporanea, grazie ad una stagione variegata che possa essere esaustiva per ogni tipo di pubblico ed adeguata all'offerta che si può trovare nel panorama nazionale e internazionale. Una rassegna che negli anni ha proposto nomi importanti del panorama italiano ed europeo con una grande risposta di pubblico locale, regionale e anche interregionale, favorendo l’arrivo di pubblico dalle vicine regioni, Toscana, Marche, Lazio con conseguente indotto turistico.

 

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