Un riconoscimento nato con l’obiettivo di dire grazie a chi, con il proprio operato, tende la mano agli altri, a chi è meno fortunato, a chi ha bisogno anche solo di una parola di incoraggiamento per superare momenti di difficoltà. È questa la filosofia che permea il “Premio della bontà”, nato su intuizione del compianto Leonello Radi e che è stato subito abbracciato dalla Diocesi di Foligno, che da 58 anni ormai se ne fa promotrice insieme alla Gazzetta di Foligno e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno. Un appuntamento che sancisce, di fatto, l’ultimo atto delle celebrazioni con cui ogni anno la città rende omaggio a San Feliciano. E così, a pochi giorni dalla solennità del Santo Patrono, la comunità folignate si ritroverà ancora una volta nella pro-cattedrale di Sant’Agostino per dire grazie a quei concittadini che si sono distinti nell’attenzione al prossimo. La 58esima edizione del “Premio della bontà” è in programma per domenica 29 gennaio, alle 15.30, e sarà accompagnata dall’esibizione del coro polifonico del teatro “San Carlo” diretto dal maestro Michele Pelliccia. Per l’occasione saranno presenti il vescovo di Foligno e Assisi-Gualdo Tadino-Nocera Umbra, monsignor Domenico Sorrentino, rappresentanti della Fondazione Carifol. Tre, in particolare, i riconoscimenti che verranno assegnati quest’anno a quattro folignati, con l’auspicio che il loro esempio possa essere seguito in futuro anche da altre persone. A cominciare da Sara, legata da un’amicizia speciale a Rebecca, una ragazza con trisomia 21. Un’amicizia nata tra i banchi di scuola e che ha espresso tutta la sua potenza e grandezza durante i difficili mesi di lockdown, segnati dall’isolamento a cui tutti siamo stati costretti. Lontana fisicamente da Rebecca, Sara ha però cercato di non far mai sentire la sua mancanza all’amica. E così, attraverso la realizzazione di video le ha letto delle storie, ha suonato per lei, le ha mostrato delle immagini e l’ha intrattenuta con dei racconti. Gesti che sono diventati quotidiani, andando ben oltre il lungo periodo del lockdown e che hanno così permesso a Rebecca di sentire forte l’amicizia di Sara. Un’esperienza che - è questo l’auspicio - possano sperimentare tutti, giovani e adulti. Un secondo riconoscimento verrà, invece, consegnato ad Arianna Bergini, una giovane donna che, nonostante la sua condizione di estrema sofferenza, riesce a trasmettere serenità, forza e amore per la vita a chiunque incontri lungo la sua strada. Dal 2010, dopo un intervento chirurgico andato male e seguito da un calvario che ha comportato altre dieci operazioni, Arianna si è ritrovata paraplegica. Un’esperienza dura e difficile per lei, che però è riuscita a trasformare in un’opportunità per se stessa, rendendo una drammatica lotta in speranza e bellezza e facendone dono anche agli altri. Terzo e ultimo riconoscimento, infine, ai coniugi Andrea Bosi e Chiara Cistellini, genitori adottivi di tre splendidi bambini. Il primo è stato Giorgio, poi Andrea e Chiara hanno deciso di allargare ancora e di più le pareti della propria casa e del loro cuore per accogliere le gioie e le speranze, le fatiche e le ferite di altri due bambini desiderosi di una famiglia. E così sono arrivati anche Nicolò e Filippo. Essere amati e la necessità di amare sono bisogni profondi, leggi scritte nel cuore di ogni uomo e di ogni generazione. E il “Premio della bontà” assegnato a questa famiglia speciale ce lo ricorda e ce lo mostra vivo e reale.

 

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