Riccardo Fidenzi

Pisa-Ternana è stata una sfida maschia, cominciata su un campo reso pesante dalla pioggia e finita su un terreno ai limiti della praticabilità. Fin dalle prime battute si è capito che non sarebbe stato facile prevalere. Col passare dei minuti, poi, la sensazione è diventata certezza.

Quest’anno la Ternana ha abituato troppo bene e quando non dà l’idea di avere la partita in pugno ci si stranisce più del dovuto. Non straniscono i ragazzi. Straniscono le circostanze. E’ per questo che quando Nolè è entrato in area di prepotenza e ha sparato sul primo palo ha tolto un peso a tutti i tifosi. Con quel gol l’ha sbloccata. Ha sbloccato la partitaccia e ha fatto esultare i tifosi più di altre volte. Ha fatto pregustare quel +8 che il popolo rossoverde sognava da domenica sera. Quel colpo di Perna, invece, ha fatto male. Non malissimo. Perché quando il Pisa, dopo il pareggio, ha iniziato a chiudere un po’ i rossoverdi, si era già tornati su di giri nella speranza di qualche contropiede letale. Sia chi era all’Arena Garibaldi, sia chi fremeva davanti alla televisione, voleva ottenere a tutti i costi almeno un pari. Volevano fare risultato anche gli uomini di Toscano, nonostante i crampi di Ferraro, nonostante la cattiveria agonistica dei nerazzurri. Pressavano forte i toscani, volevano mettere alle corde la capolista sperando in un suo calo fisico. Ma se le Fere sono prime in classifica qualcosa vorrà pur dire. Non tutte le squadre sarebbero uscite indenni da lì. Le Fere sì. Con i calzoncini sporchi di fango e qualche dolore, ma ce l’hanno fatta. Che importa se per come s’era messa potevano vincerla. E’ stato bello non perderla. E’ stato bello vedere Toscano prendersi tutta quella pioggia, in giacca e cravatta, pur di stare vicino ai suoi. E’ stato bello vedere i suoi fare di necessità virtù e accettare anche di lottare per un pari. Questo staff si fa volere ancora più bene. Come si fa a non volere ancora più bene a un mister primo in classifica, e a una squadra prima in classifica, che sanno vestirsi da operai per sfidare la pioggia, il fango e avversari così tenaci? Che importa se i tre punti non sono arrivati.

E ora? Ora gli ultimi sforzi. Nove sfide al termine e una mesata, quella prossima, che può diventare decisiva. L’ennesima partita è alle spalle, il distacco dal Taranto è rimasto invariato. La Pro Vercelli oggi ha perso ad Avellino. E i campionati si vincono anche con pareggi come quello di Pisa. Combattendo sotto il diluvio, accantonando l’eleganza e facendo quel che si può. Con la personalità di sempre, quella non è mancata. Questo sì, importa; che importa se i tre punti non sono arrivati. Ora sotto con l'Avellino.
 

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