CITTA' DI CASTELLO - Dopo il grido d'allarme lanciato dalla Cna sulla situazione del comparto legno-mobile in Alto Tevere giunge, a conferma del momento difficile del settore, anche la denuncia del Presidente del Consorzio Smai di Città di Castello.
Il quadro è particolarmente preoccupante: si rischiano ulteriori chiusure e perdite di posti di lavoro. Questi i risultati dell'assenza di una politica industriale specifica per le piccole imprese, aggredite fortemente dalla crisi globale e da una competitività giocata tutta sull'inseguimento del costo del lavoro più basso.
Nemmeno sistemi di impresa come la Smai, caratterizzata quest'ultima da capacità di aggregazione, innovazione e qualità, riescono a prevedere una ripresa produttiva senza interventi mirati e senza il sostegno del sistema creditizio. Bene ha fatto il Presidente a richiamare le Istituzioni alle proprie responsabilità.
Per parte nostra ci rivolgiamo con forza alla Regione dell'Umbria affinché intervenga per indirizzare le risorse economiche destinate allo sviluppo a reti di impresa che rilancino la formazione permanente, la ricerca, gli investimenti tecnologici, la buona occupazione. Siamo infatti convinti che il sistema locale abbia ancora le potenzialità per aggregarsi, puntare alla qualità di prodotto, favorire filiere e mantenere i livelli occupazionali. Ma questo è possibile solo se la Regione, oltre agli annunci, inizia a fare la propria parte. Il patrimonio di conoscenze e professionalità delle piccole imprese va tutelato e garantito per mantenere produzioni, professionalità e posti di lavoro.


Enrico Flamini
Segretario Provinciale Prc Perugia

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