PERUGIA - Contrastare la disuguaglianza crescente e l’impoverimento di fasce sempre più ampie della popolazione attraverso un riequilibrio del sistema fiscale locale, troppo poco progressivo e quindi fortemente ingiusto. È la nuova proposta lanciata dalla Cgil regionale, insieme alle Camere del Lavoro di Perugia e Terni, attraverso una petizione popolare, presentata questa mattina a Perugia nel corso di una conferenza stampa. 

“Per la tutela dei redditi medio bassi e per il rilancio dei consumi”: questo il titolo dell’iniziativa del sindacato, a sostegno della quale, da domani, partirà la raccolta di firme su tutto il territorio regionale. Destinataria finale della petizione è la Regione Umbria, chiamata, insieme ai Comuni, ad intervenire sulle aliquote della tassazione locale, a partire dall’addizionale irpef regionale, che ha un gettito di circa 180 milioni di euro annui (ma con le addizionali comunali si arriva a 300 milioni). 

“Pensiamo che le attuali aliquote per scaglione - 1,23% per i redditi più bassi, sotto i 15mila euro, e solo 1,83% per quelli più alti, sopra i 75mila euro - siano assolutamente inique”, ha detto Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia illustrando i contenuti dell’iniziativa sindacale insieme a Mario Bravi (Ires Cgil) e Andrea Farinelli (Cgil Umbria).

“E lo stesso discorso vale per la stragrande maggioranza dei Comuni della regione - ha aggiunto Ciavaglia - dove l’addizionale irpef è uguale per tutti i cittadini, siano essi milionari oppure al limite della soglia di povertà”. Una situazione che la Cgil considera “estremamente ingiusta”, tanto più in questa fase di crisi nella quale le disuguaglianze si sono amplificate enormemente. Da qui la scelta di lanciare questa campagna sul riequilibrio fiscale per “far pagare di più a chi ha di più e tutelare così i redditi medio-bassi”. 

Condividi