di Stefano Vinti 

Firmiamo per i referendum della Cgil. Sono 4 i quesiti: i primi due sui licenziamenti, uno sul superamento del contratto a tutele crescenti e l'altro sull'indirizzo nelle piccole imprese; il terzo sulla reintroduzione delle causali per i contratti a termine; e il quarto sugli appalti e i sub-appalti, sulla responsabilità del committente sugli infortuni sul lavoro.

FIRMIAMO I 4 REFERENDUM CONTRO LA PRECARIETÀ DEL LAVORO PROPOSTI DALLA CGIL.
Sono referendum contro il Job Act renziano, una legge odiosa contro i diritti dei lavoratori e sfacciatamente a favore delle imprese. Una legge spudoratamente neo liberista e a favore del più forte, cioè il padronato.
Sono referendum positivi a favore delle lavoratrici e dei lavoratori. Si, proprio quelli con i più bassi salari europei e ora con sempre meno tutele e diritti.
Il primo è sulle norme attinenti i licenziamenti del Job Act che permettono alle imprese di non reintegrare il lavoratore licenziato che sia stato assunto dopo il 2015; il secondo, riguarda la liberalizzazione dei contratti  a termine; il terzo, verte sull'innalzamento delle tutele contro i licenziamenti illegittimi anche nelle aziende con meno di 15 dipendenti; il quarto, su la cancellazione della norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell'appello o nel subappalto in caso di infortunio o malattia professionale.

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