“Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e la produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”

di Stefano Vinti // associazione culturale Umbrialeft

Perugia, 22 marzo - Entro fine marzo si può sottoscrivere presso tutti i comuni dell’Umbria e della Repubblica la proposta di legge di iniziativa popolare la cosiddetta legge antifascista Stazzema (info su anagrafeantifascista.it).

Da anni assistiamo indifferenti al proliferare dell’esposizione, ovunque, di simboli che richiamano al fascismo e al nazismo, frutto di una sottovalutazione del fenomeno di queste ideologie che hanno tragicamente segnato la storia dell'umanità compresa la nostra terra umbra.

Così vediamo il tentativo di equiparare i partigiani, che ci hanno regalato dignità e libertà, ai repubblichini di Salò, servi vigliacchi dell’occupante tedesco, l’intitolazione di piazze e vie a Giorgio Almirante, razzista e fucilatore di partigiani, di superare le ferite della dittatura fascista, attraverso surreali equiparazioni e assurde mistificazioni, fino al più ignobile revisionismo storico.

Mentre una certa politica e il sistema dell'informazione legittima la destra razzista e xenofobia, fino ai settori e gruppi più estremisti, anche grazie all'inerzia di una parte del centrosinistra, c’è un popolo antifascista che ribadisce “il fascismo non è un’opinione è un crimine”, e lotta anche attraverso una firma.

Quindi, una firma per ribadire che esistono valori non contrattabili e che non possono essere oggetto di nessun compromesso politico e culturale.

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