di Fabio Sebastiani

“Rivendicare il cambiamento”. E’ lo slogan che la Fiom porterà in piazza sabato prossimo (9.30 piazza della Repubblica) in quella che si prospetta come la prima manifestazione di opposizione al governo Letta. Anche se il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, nel presentarla sottolinea che non è “contro qualcuno”, è difficile sfuggire alla sensazione che la piattaforma dei metalmeccanici della Cgil è in realtà nel campo politico dell’alternativa. Alternativa a che? Alternativa alle politiche dell’austerity, innanzitutto; e poi anche per tentare di dare una scrollata a un Paese che rischia di ‘interiorizzare’ la crisi paralizzandosi in una passività senza precedenti. Insomma, la lotta è il succo della ripresa economica, altro che pensiero unico ed emergenza 'perché lo vuole l'Europa'.

Non a caso tra i punti elencati da Landini c’è la richiesta della ripresa degli investimenti, pubblici e privati, il blocco dei licenziamenti attraverso lo strumento dei contratti di solidarietà, il reddito di cittadinanza, l’estensione degli ammortizzatori sociali. Alcuni punti, poi, riguardano più direttamente i nodi politici e sindacali, a partire dalla cancellazione dell’articolo 8, messo in campo dalla Fiat e da Maurizio Sacconi, per finire all’approvazione, quanto mai urgente dopo la sentenza del tribunale di Roma sul contratto separato contestato dalla Fiom, di una legge sulla rappresentanza.

Landini si concede anche il lusso di indicare quali dovrebbero essere, secondo lui, i rubinetti da aprire sul piano delle risorse, soprattutto per quel che riguarda il capitolo degli investimenti. Innanzitutto la cassa depositi e prestiti e poi una qualche forma di coinvolgimento dei fondi pensione, che pure rappresentano una riserva che viaggia sui 100 miliardi. "Bisogna cambiare cominciando con il rimettere il lavoro al centro della politica – dice Landini -- perche' non c'e' mai stata tanta frantumazione come quella di oggi mentre l'assenza di sistema universale di tutele incombe su milioni di persone che rischiano di perdere il lavoro e di restare senza reddito”.

La Fiom nei giorni scorsi ha inviato a tutti i partiti politici un documento per descrivere i motivi della manifestazioni e le proposte che presentera' in piazza. Molti hanno risposto, ha spiegato Landini, ma non il Pd. "Siamo in attesa di una risposta, se ci sara', sulla loro adesione ed eventuale partecipazione", ha concluso. Una precisazione che ci sta tutta, nel momento in cui alla segreteria del Pd c’è un ex sindacalista come Guglielmo Epifani. Trai nomi sicuri che invece parteciperanno ci sono per il Pd Sergio Cofferati e Corradino Mineo. Hanno aderito all’iniziativa il Movimento Cinque Stelle, Sel, Rifondazione comunista, Pdci, Rivoluzione civile, singoli esponenti del Pd, e realta' della societa' civile, studenti, l'Anpi e associazioni ambientaliste.

Sul palco, oltre alla Cgil, ci saranno sicuramente Stefano Rodotà, Gino Strada, Sandra Bonsanti, e Fiorella Mannoia, ma non in veste di cantante. A trasmettere vibrazioni musicali, assicura Landini, ci saranno gli stessi metalmeccanici: una esibizione tutta da scoprire quindi.

Infine, la nota sull'organizzazione, per sottolineare come sarà la prima manifestazione senza un afflusso di treni. E questo perché, come spiega Francesca Re David, i prezzi imposti dal gestore "sono allo stesso livello di un Eurostar in prima classe".  Per portare 700 persone dall'Emilia a Roma ci hanno chiesto 78 mila euro". Per il sindacato è grave "che si impedisca a chi non e' ricco di manifestare, e' un problema di democrazia che non puo' essere accantonato".

Fonte: controlacrisi.org

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