AMELIA - Forma, colore e luce. Sono questi i tre elementi su cui ruota il lavoro dell'artista romano Luciano Ventrone che, dal 19 novembre al 25 febbraio, espone 30 dipinti inediti presso il museo civico archeologico e pinacoteca "Edilberto Rosa" di Amelia. E' così che l'arte contemporanea dialoghera' con la collezione archeologica del museo in occasione della mostra 'MATRIX. Oltre la realtà - Beyond reality', presentata a Roma, presso la residenza Aldega. "Il titolo della mostra - spiega il curatore Cesare Biasini Selvaggi- deriva dal termine latino "matrix" che significa 'matrice', che in questo caso rappresenta una sorta di realtà simulata dagli atomi che organizzano ogni cosa intorno a noi, nel mondo fisico o in natura. I soggetti rappresentati dall'artista, come le sue nature morte, non vanno mai visti pertanto come tali, ma astrattamente, nella traduzione pittorica della loro struttura atomico-molecolare. Per la loro comprensione è richiesta prima un'osservazione ravvicinata, quasi da microscopio, per poi allontanarsi dai dipinti prendendone le distanze". Nella tecnica di Ventrone, la fotografia (ieri analogica oggi digitale) è un punto di partenza, dal quale decorre l'astrazione del soggetto. Alcuni dei reperti conservati all'interno del Museo, in particolare i pregevoli capitelli dell'antica Ameria (il nome di Amelia in epoca romana) raccolti negli scavi della città e nei suoi dintorni, sono stati di ispirazione per Ventrone, dagli inizi degli anni Ottanta, per la realizzazione di alcune delle sue nature morte. "Lo studio della pittura - afferma Ventrone- non e' la mera rappresentazione dell'oggetto ma è colore e luce: i giusti rapporti tra le due cose danno la forma nello spazio. Il soggetto non va visto come tale ma astrattamente". La mostra, promossa dalla Città di Amelia e dall'Assessorato alla Cultura, è organizzata dall'Associazione Archivi Ventrone in collaborazione con Sistema Museo.

Condividi