PERUGIA - "E’ davvero incomprensibile come il Governo possa pensare di far pesare la manovra sui redditi dei lavoratori dipendenti e sui trasferimenti agli i enti locali con un ulteriore taglio di 9 miliardi di euro che si tradurrà in un durissimo colpo ai servizi ai cittadini e colpirà soprattutto le persone più deboli": anche il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, si dice nettamente contrario alla Finanziaria del Governo Berlusconi dopo gli ennesimi sacrifici chiesti agli enti locali e ai cittadini con redditi medio-bassi.

"Un Governo sempre più in difficoltà - ha continuato Bacchetta - e sempre meno credibile anche agli occhi del mondo economico , che non ha saputo dare un segnale forte neanche sulla riduzione dei privilegi della politica, preferendo solo un demagogico taglio di alcune Province e quello di tantissimi piccoli comuni che davvero poche responsabilità hanno in questa crisi, senza nessuna visione, né federale, politica ed amministrativa, né storica e sociale, una vera mattanza senza nessun orizzonte che cancellano la storia del nostro Paese. In Umbria con la cancellazione della provincia di Terni istituita nel 1927 e di tantissimi comuni che sono la spina dorsale democratica del Paese tornerà indietro all’inizio del secolo scorso".

Bacchetta, chiede ai rappresentanti umbri in Parlamento e al Senato, di poter incidere per "correggere gli errori storici e politici di questa manovra per riportarla all’interno dei binari sostenibili per il Paese e dare un futuro più certo alle persone deboli, agli i uomini e donne, ai lavoratori, ai pensionati, ai disoccupati , ai giovani e agli studenti”.
 

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