++++++++ AGGIORNAMENTO+++++++

di Nicola Bossi

PERUGIA - La rottura nel centrosinistra regionale è avvenuta anche per via di un accordo che era stato fatto indirettamente con l'opposizione di centrodestra. Una parte - vicina a Locchi ma anche al presidente del consiglio Brega - voleva prendere il consigliere di parità e lasciare, democraticamente, la supplenza (sorta di vice-consigliere) al centrodestra. Un atteggiamento questo che non è piaciuto ad un altra parte del Pd che invece voleva prendersi tutto il cucuzzaro. Sul candidato ufficiale, poi eletto come consigliere supplente, ufficialmente anche la Marini aveva espresso dubbi - quelli di natura d'area politica li abbiamo già spiegati - anche parlando di minore esperienza rispetto ad un terzo candidato che per l'appunto è arrivato terzo.  E oltre alla figuraccia il centrosinistra e il Pd di fatto hanno indebilito come capogruppo Renato Locchi grazie ad un voto segreto esplosivo.Questa è stata la discussione e gli avvenimenti avvenuti in riunione di capigruppo della maggioranza.

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PERUGIA - E alla fine il centrodestra regionale, abile nei colpi di fioretto e in qualche buon compromessino, è riuscito a fare goal in consiglio regionale, magari senza neanche volerlo fare veramente. Sulle nomine del consigliere di parità - da non confondere con le  pari opportunità - che per legge vigila su commissioni, bandi e altro ancora per fare in modo che ci sia parità tra i due sessi, il Partito Democratico ha mostrato in un solo atto tutte le sue divisioni interne che hanno contagiato il centrosinistra. La nomina spettava al Pd. In conferenza stampa di capigruppo Renato Locchi propone il nome di un avvocatessa ternana, già selezionata nel bando avendo tutti i requisiti. Il nome però avrebbe fatto storcere il naso al Presidente Marini e a parte del gruppo democratico. Motivo: si mormora essere dell'area di Eros Brega, il presidente del consiglio regionale che si trova a casa per via dei postumi di un male che necessità di una riabilitazione fisica. Tra Brega e la Marini non c'è stato mai amore: famose le litigate precendente alla regionali 2010 che poi hanno portato anche la esclusione dalla Giunta del votatissimo Brega.

Comunque tutto si ricompone: il diktat ufficiale è quello di votare  l'avvocatessa ternana. Ma in consiglio regionale - questa mattina - succede l'opposto: nella votazione segreta la candidata gradita dalla Presidente e da altri spezzoni della maggioranza prende 8 voti, facendo fermare la candidata ufficiale a quota 9. La minoranza così con i suoi 10 voti porta a casa l'inaspettato ruolo del consigliere di parità.Eletta Elena Tiracorrendo,avvocato di Perugia, dipendente dell'Inps dal 1990, sindacalista della Cisale da anni impegnata nel mondo femminile e del lavoro. Sorrisini dai banchi dell'Idv e della Federazione della Sinistra; imbarazzo e nessuna dichiarazione ufficiale dal Pd. Il capogruppo del Prc, Stufara ha chiuso il capitolo in aula con la formula morettiana: "Continuiamoci a farci del male".  

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