Fiat, la Fiom pronta a dare battaglia. Prima scadenza a Roma a febbraio
Per il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, la partita tra i metalmeccanici della Cgil e la Fiat “è ancora aperta". Nel giorno della presentazione della Nuova Panda nello stabilimento di Pomigliano d'Arco e a 24 ore dalla firma separata del contratto auto per la Fiat, Landini ha sottolineato che il sindacato definerà nella direzione di venerdì prossimo la data e l'organizzazione “della grande manifestazione che si svolgerà a Roma" ai primi di febbraio. Quanto alla Nuova Panda il segretario generale della Fiom si è detto “contento degli investimenti a Pomigliano, ma - ha precisato“- non sono un regalo di Marchionne, erano una richiesta dei sindacati". Il leader delle tute blu, parlando a margine della presentazione del suo libro, si è chiesto: «A Pomigliano sono stati investiti 600 milioni di euro ma dove sono gli altri 19,4 miliardi?". Dato che, ha spiegato, la Fiat aveva programmato 20 miliardi d'investimenti. Tornando alla firma del contratto Fiat, non siglato dalla Fiom, Landini rivolgendosi al governo ha evidenziato: “Occorre modificare l'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori".
“Dopo una lunga gestazione, incuranti del forte e palese dissenso dei lavoratori, i sindacati 'confaziendalì hanno firmato il contratto con cui si espelle la democrazia dalle fabbriche e si rimodula la prestazione lavorativa all'insegna della precarietà e della flessibilità" sostiene, invece, in una nota l'Unione sindacale di base. Questo contratto “scardina le tutele previste dai Ccnl che, per quanto inadeguate, garantivano una parità di trattamento a tutti i lavoratori", attacca l'Usb che parla di “effetti devastanti sugli addetti alla catena di montaggio, sottoposti ad un incremento dei carichi e ritmi di lavoro, al taglio delle pause necessarie al recupero psicofisico, obbligati anche ad effettuare uno straordinario che fino a 120 ore annue non deve neanche essere contrattato". “I sindacati firmatari spacciano questo contratto come una grande conquista che incrementerebbe le buste paga dei lavoratori. Peccato che l'unico aumento reale derivi dalla monetizzazione della riduzione delle pause".
Fonte: controlacrisi.org
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