In questi giorni abbiamo assistito alla materializzazione di tutte le contraddizioni del modus operandi dell’Amministrazione tuderte, in tema di gestione delle manifestazioni culturali o ricreative.

Da un lato è la conseguenza di un rischio accettato dalla Giunta, ossia quello di amministrare senza un budget prestabilito, adattandosi mese per mese; quindi, senza programmi a medio / lungo termine, ossia in maniera estemporanea. Dall’altro lato è la presa d’atto che “il sistema” si era spinto troppo e quindi non poteva più continuare, con gli uffici sempre più in difficoltà per assecondare le scelte della parte politica.

La riprova è contenuta in varie vicende degli ultimi giorni. Una manifestazione di interesse per l’organizzazione delle manifestazioni di Natale presentata a novembre, in estremo ritardo, con un budget di 70.000 euro, che ha visto la partecipazione di un solo soggetto, la cui offerta è stata scartata in quanto ritenuta inadeguata.

La Direttiva di Giunta del 25/11 dove a pochi giorni dall’inizio del periodo Natalizio, si dà mandato agli uffici di acquisire una fornitura di luci artistiche per la piazza di Todi, con una spesa di 60.000 euro, rimandandone il pagamento al 2025. La proposta di Delibera portata in Consiglio Comunale il 29/11, dove con ennesima variazione di bilancio i servizi sociali si spogliano di circa 160.000,00 per passarli al settore cultura. Da notare che la variazione è a valere sul 2024, quindi sono somme che evidentemente devono essere impegnate nell’ultimo mese dell’anno.

L’urgenza di avere a disposizioni questi fondi è dimostrata dal fatto che, andato a vuoto il Consiglio del 29/11 per mancanza del numero legale, il Consiglio è stato di nuovo convocato, con urgenza, per il 3 dicembre. Insomma, l’estremo ritardo nell’organizzare le manifestazioni e lo stop dato dagli uffici a proposte giudicate inadeguate, ha portato ad una ricerca affannosa di soldi e di soggetti in grado di organizzare addobbi, attrazioni e luci.

Il risultato è un programma pubblicato a fine novembre, che presenta solo manifestazioni collaterali organizzate dalle varie associazioni del territorio. Presentazione peraltro è un termine fuori luogo, in quanto si è trattato di un semplice post sulla pagina facebook del Comune.

Solo il giorno dopo della pubblicazione del programma, è stata pubblicizzata l’installazione di una pista di pattinaggio, senza che ad oggi sia dato sapere chi sarà il gestore e come verrà regolato il rapporto. L’albero di Natale, già soprannominato per dimensioni e caratteristiche, “spelacchio”, è stato acquistato in fretta e furia qualche giorno fa.

Della campagna pubblicitaria prevista nella manifestazione di interesse, nessuna traccia. D’altronde appare improbabile che una campagna pubblicitaria iniziata a fine novembre sarebbe servita a qualcosa. A chi potrà giovare un periodo natalizio organizzato in questo modo? Quale beneficio ne trarranno la città, ossia i cittadini, le attività ed i commercianti? Quale il ritorno in termini di turismo, considerate anche le manifestazioni organizzate dalle città umbre nostre dirette concorrenti?

Insomma, il Natale a Todi rischia di diventare “una affare per pochi”. Le opposizioni hanno puntualmente stigmatizzato questo modus operandi, per il quale il bilancio di previsione non contiene un capitolo adeguato alle esigenze di promozione del Comune; ma poi, mese dopo mese, si accumulano variazioni su variazioni, con spostamenti di risorse a favore del settore cultura e promozione, per coprire spese di manifestazioni via via individuate (non si sa bene da chi e perché!).

Un discorso a parte va fatto per la vicenda delle luci artistiche commissionate a fine novembre ad Enel Sole per un costo di 60.000 euro; il costo è stato addossato al settore appalti pubblici perché evidentemente il settore cultura aveva esaurito i fondi. Le modalità dell’affido lasciano inoltre perplessi, in quanto la fornitura è stata inserito in un programma di project financing in essere con Enel Sole, che però riguarda tutt’altro, ossia sicuramente non l’affitto delle luci di Natale, che l’Amministrazione ha chiesto di pagare a decorrere dal 2025, con 12 rate mensili.

Una operazione, a parere nostro, ai limiti della legalità o della correttezza contabile, sia con riferimento alla copertura che alla correttezza della imputazione, sulla quale verranno chiamati ad esprimersi i Revisori dei conti e la stessa Corte dei Conti.

Sullo sfondo una situazione almeno opaca, rispetto alla quale le forze di opposizione si riservano ogni valutazione, legata alla instaurazione, da anni, di un sistema per il quale il Comune, relativamente alla festività natalizie, aveva sostanzialmente un unico fornitore, al quale nel corso del tempo è stata affidata l’organizzazione delle manifestazioni natalizie con modalità varie, ossia a volte sotto forma di contribuzione, altre sotto forma di appalto di servizi; spesso con liquidazioni sulla base di rendicontazioni inadeguate, insufficienti; con contributi richiesti sulla base di preventivi che in più occasioni hanno dato adito a più di un dubbio, per costi non in linea con i prezzi di mercato.

Anche questi rapporti meritano un approfondimento.

Le forze di opposizione, quindi, propongono un radicale cambio di strategia che veda al centro della programmazione degli eventi la società civile, il mondo dell’associazionismo e delle rappresentanze di categoria.

Lo strumento è la Consulta delle Associazioni che, grazie anche alla nostra opera di sensibilizzazione, si è costituita nel 2023 nel rispetto del pluralismo e con il coinvolgimento di tutte le associazioni che animano la vita tuderte e che quindi, ora, è in grado di rappresentare al meglio questi mondi.
Nei mesi scorsi abbiamo messo in evidenza il tema della tassa di soggiorno che, regolamento alla mano, almeno per la metà dovrebbe costituire la fonte delle iniziative culturali e di promozione del territorio, da adottare, appunto, sentite le associazioni e le organizzazioni di categoria, una modalità che sino ad ora non è stata mai attuata, in evidente spregio del Regolamento.

Abbiamo quindi lo strumento ed in parte le risorse. Per il resto è questione di buona volontà. Si apre uno scenario nuovo, dove la promozione del territorio, almeno con riferimento alle manifestazioni ed all’intrattenimento, è nelle mani degli attori primi, la cosiddetta società civile, che a questo punto deve dimostrare di essere in grado di operare.

Per il resto, appare indifferibile l’organizzazione di una cabina di regia, una sorta di Ufficio di Piano, che sia in grado di gestire e programmare, con il dovuto anticipo, le manifestazioni culturali e di intrattenimento strategiche, la promozione, mediante un budget congruo e prestabilito.

Un’ultima parola va spesa sulle grandi manifestazioni: è il tema del Todi Festival e, più di recente, dell’Umbria Cinema Festival. E’ ora di tirare una linea di demarcazione ed individuare, in maniera definitiva, quanto e come tali manifestazioni incidano sull’economia e sull’immagine della città e del territorio.

Questo non in un’ottica di necessaria diminuzione del budget o di sacrificio, ma per capire se quanto è stato fatto sino ad ora sia adeguato rispetto agli obiettivi prefissati, in modo che le risorse impegnate non costituiscano solo una spesa, ma un investimento.

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