PERUGIA - Sarà la Cina il Paese ospite dell'edizione 2019 del Festival delle Nazioni di Città di Castello che quindi per la prima volta varcherà i confini dell'Europa, dopo l'esperienza, qualche anno fa, con Israele.

Lo ha annunciato il presidente del Festival, Giuliano Giubilei, a Perugia, nel Salone d'Onore di palazzo Donini, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'edizione di quest'anno, che sarà invece dedicata alla Repubblica Ceca.
"Passeremo dal cuore dell'Europa al cuore del mondo", ha detto il presidente. "E' una scommessa molto importante, dal punto di vista culturale, ma anche della scelta economica", ha spiegato ancora Giubilei, ricordando i "rapporti molto forti fra l'Umbria e la Cina".

"Un ardito progetto" lo ha definito il direttore artistico del Festival, Aldo Sisillo, sottolineando che la vocazione all'internazionalizzazione è una delle caratteristiche fondanti del Festival delle Nazioni.

L'edizione 2018, la 51/a, è intanto in programma dal 25 agosto al 7 settembre. Con l'omaggio a questo Paese - attraverso un cartellone composto da 18 eventi principali e numerose iniziative collaterali - si chiude l'ampio progetto dedicato alla Grande Guerra, inaugurato nel 2014 con l'omaggio all'Armenia e sviluppato con i focus su Austria, Francia e Germania.

Nell'anno rossiniano, l'inaugurazione è dedicata proprio a Rossini: la Filarmonica Gioachino Rossini eseguirà una carrellata di sinfonie operistiche (Nella chiesa di San Domenico, alle ore 18,30). Come ogni anno, il cartellone spazierà fra generi trasversali e non prettamente musicali, per indagare la cultura musicale del Paese ospite. In questo ambito è attesa l'esibizione del Black Light Theatre Srnec (Teatro Nero di Praga) che proporrà la sua antologia di teatro di figura.

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