Festival giornalismo/ “Il palato immaginario”: il web per guide gastronomiche
PERUGIA - Le tradizionali guide gastronomiche, indispensabili compagne di viaggio di tanti turisti, sono gradualmente sostituite dalla rete. Il passaparola sui socialnetwork ed i blog hanno preso il posto di giornalisti famosi che consigliavano ristoranti, alberghi e prodotti agroalimentari da acquistare. Ma come orientarsi tra tanti suggerimenti, tante informazioni? Di questo si e' discusso stamani in uno dei primi appuntamenti del Festival internazionale del giornalismo, dal titolo ''Il palato immaginario, dalle guide ai blog, metamorfosi del giornalismo gastronomico; l'Umbria dei sapori, impigliata nella Rete, cerca un nuovo linguaggio''.
Al dibattito, organizzato dal Centro esteri della Camera di commercio e condotto dal giornalista Federico Fioravanti, sono intervenuti Tom Mueller, scrittore e giornalista enogastronomico del 'New Yorker' che vive in Liguria, Mort Rosenblum, opinionista del GlobalPost, Maurizio Pescari, giornalista enogastromico e blogger, e Alfredo Tesio, corrispondente in Italia del canale televisivo danese DR e cordinatore del Gruppo del gusto dell'Associzione della stampa estera in Italia che ha superato i cento iscritti.
''Con Internet - ha detto Pescari - si e' affermata una cultura nuova in una platea di consumatori attenti ed in grado di conoscere e valutare i prodotti agroalimentari. La rete e' cosi' diventata il principale sistema di confronto e diffusione delle notizie anche nel settore della enogastronomia''.
''L'Umbria - ha sostenuto Mueller - all'estero e' percepita non come una regione ma come una ''serie di citta' e di luoghi stupendi'' con una offerta ricca e variegata. Una ''ricchezza - ha spiegato - che pero' e' di difficile comprensione nella Rete'' anche perche', come avviene nei socialnetwork, la rappresentazione che ne viene fatta non sempre e' fedele alla realta'.
Ed e' questo, secondo Alfredo Tesio, il problema maggiore perche' i ''blog sono una cosa democratica ma anche un grande rischio''. La comunicazione e la promozione dell'''agroalimentare'', da lui definita ''la dinamo dell' Italia'', devono pertanto puntare sulla qualita' e sulla autorevolezza che - e' stato da tutti sottolineato - sono una strada obbligata anche sulla Rete.
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