di Michele Mencaroni

PERUGIA - La prima giornata del Festival internazionale del giornalismo chiude con il “botto”: Concita De Gregorio. La giornalista de La Repubblica ha tenuto un incontro incentrato sui numerosi giovani che vivono all’estero, che, secondo alcune stime, raggiungono i cinque milioni. Per migliorare questo fenomeno c’è bisogno di un cambiamento generazionale, e non solo a livello politico. La serata è stata impreziosita dall’intervento di tre ospiti. Claudia Cucchiarato ha proiettato uno scorcio del suo documentario, nel quale intervista alcuni giovani, di età compresa tra i venti e i quarant’anni, residenti all’estero. Questa è la “Generazione Nessuno” cioè quei “ragazzi”, nati dagli anni ottanta in poi, che non sono rappresentati e che si rifugiano all’estero, ignari che non sempre le cose fuori dall’Italia sono tutte rose e fiori.

Forse emigrano all’estero proprio per cercare un anonimato. Poi è intervenuto il giovane fumettista siciliano Claudio Sassi che ha definito Barcellona ( la città dove vive attualmente) una “Palermo che funziona”, e nella quale si è rifugiato, non tanto per paura, avendo scritto due libri “scomodi” sulla mafia, ma perché cerca una speranza, che non vede possibile in Italia. Tuttavia ha affermato che rimane sempre vicino al nostro paese Terzo intervento, quello del segretario generale della FIOM, che ha soffermato la sua attenzione sul ruolo del sindacato in questa delicata situazione. C’è bisogno di un cambiamento delle politiche del sindacato stesso, ma soprattutto c’è bisogno di un serio e di un netto rinnovamento. Ha sostenuto che si tratta di un sindacato ancora troppo burocratico, che non riesce a combattere fino in fondo la precarietà, ma ha affermato con forza che i giovani possono essere rappresentati e tutelati, ma non potranno mai essere liberi nel lavoro se rimarranno esterni al sindacato.

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