PERUGIA - "In qualita' di questore sento l'obbligo morale di dire che Perugia non è un acropoli sotto attacco. A Perugia non comandano i criminali, a Perugia c'è lo stato". Lo ha detto il questore di Perugia, Nicolò D'Angelo intervenendo al Teatro Morlacchi in occasione del 160esimo anniversario della festa della polizia nel capoluogo umbro. Alla cerimonia erano presenti Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, l'arcivescovo di Perugia, il prefetto Enrico Laudanna, Mons. Gualtiero Bassetti, e il sindaco della città. Vladimiro Boccali. 

Con loro i vertici delle altre forze di polizia e delle principali istituzioni cittadine. In platea e sui palchi molti studenti e docenti delle scuole perugine. Stand della polizia erano stati allestiti in piazza IV Novembre.

Il questore, che ha anche ricordato la "cara Melissa", uccisa nell'attentato di Brindisi dalla "furia umana" e i terremotati dell'Emilia Romagna, aprendo il suo discorso si è rivolto agli studenti delle scuole, ai quali ha rivolto un "caloroso saluto". ed ha sottolineato come si stia affermando sempre di più il concetto di "sicurezza partecipata". ed assicurato "impegno a capire il loro disagio prima che sfoci in forma di violenza".

Il questore si è quindi soffermato sul legame tra flussi migratori e incremento della criminalità. "In tal senso - ha rimarcato - incisiva è stata anche la risposta data in questa provincia. A fronte di oltre 23mila titoli rilasciati sono stati effettivamente allontanati dal territorio nazionale più di 300 clandestini rintracciati.

Nell'ultimo anno la polizia di Perugia ha tratto in arresto complessivamente 570 persone di cui 221 per droga mentre 1.677 sono state denunciate.

Nel periodo in esame, cioè dal 1 maggio 2011 al 31 aprile 2012, di rilievo sono i risultati ottenuti nel campo della prevenzione al fenomeno droga: sgominato un sodalizio criminale di etnia albanese, pronto ad immettere sul mercato locale 179 kg di marijuana e altre sostanze stupefacenti.

Sequestrati anche 25 kg di cocaina e 2,3 kg di eroina. Più di 23mila sono state le persone identificate e oltre 11mila gli automezzi controllati. In tema di immigrazione clandestina, sono stati espulsi 499 cittadini stranieri irregolari, di cui 282 sono stati accompagnati ai Cie e alla frontiera rispetto ai 114 dell'anno precedente.

"Particolarmente significativa" è stata l'attività antiterrorismo svolta dalla Digos di Perugia nell'ultimo anno, ha anche ricordato D'Angelo. Accanto ad un costante monitoraggio preventivo delle situazioni di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica, derivanti anche dalle vicende che hanno interessato l'anno scorso i paesi nord-africani, la Digos portato a termine quella che è stata definita "una importantissima operazione", culminata con l'arresto di tre cittadini libici che si erano associati, "allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti quali minaccia aggravata, violenza privata, invasione di edifici, lesioni volontarie e omicidi". La fazione in questione - è stato sottolineato - aveva "lo scopo di favorire il regime di Gheddafi impedendo l'espandersi dell'influenza del Consiglio nazionale transitorio di Bengasi". 

Boccali: la gratitudine dei perugini alla polizia - La Festa della Polizia di Stato, soprattutto oggi, non è una ricorrenza formale. Soprattutto oggi, perché riaffiorano nel nostro Paese ombre di un passato che non deve risorgere, e sembrano ritornare oscure minacce alla democrazia e alla legalità. Terrorismo e criminalità organizzata, del resto, cercano sempre di approfittare dei periodi di smarrimento sociale, di crisi economica, di incertezza politica. Non devono essere lasciate aree grigie in cui forze eversive e centrali criminali possano infilarsi. Il ruolo degli uomini e delle donne della Polizia e degli altri servitori dello Stato è fondamentale per dare risposte rassicuranti all’ allarme sociale che questi fenomeni destano.La Festa della Polizia non è una ricorrenza formale oggi a Perugia, perché la Polizia, assieme agli altri Corpi dello Stato, è impegnata in una dura lotta per affermare nella nostra città legalità e condizioni di sicurezza. Questi uomini hanno lavorato e continuano a lavorare duramente ogni giorno, spesso in condizioni difficili per insufficienza di personale e di mezzi, ma con spirito di sacrificio e grande competenza. A loro va la riconoscenza dei perugini, di tutti coloro che vogliono una città serena in cui gli spazi pubblici devono appartenere alle persone perbene”. 
 

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