Fermiamo la mattanza dei bambini e delle bambine di Gaza
di Claudio Grassi
Immaginiamo una classe di bambine e bambini di un asilo.
Sono 15/20.
Fanno un gran casino, trasmettono gioia, vitalità, futuro.
Immaginiamo un intero asilo.
Sono 100/150 bambine e bambini che giocano, crescono, si azzuffano.
Sono il futuro.
Chiudete gli occhi e immaginate di entrare in quelle classi e in quegli asili e vedere bambini maciullati, straziati, morti.
Chiudete gli occhi e immaginate 900 classi o 90 asili dove entrate e la vivacità è sostituita dalla morte.
Ovunque appoggiate lo sguardo piccoli corpi straziati, senza vita.
E immaginate ancora.
Bambini sopravvissuti che hanno visto il loro amichetto del cuore morire vicino a loro.
I loro genitori morire.
La loro casa distrutta.
Che futuro potranno avere?
Chiudete gli occhi.
9000 bambini sono un paese intero.
Tutti morti, uccisi senza pietà.
Un intero paese di bambini massacrati.
E ora aprite gli occhi!
Come è possibile che non ci si ribelli a ciò che sta accadendo?
Come è possibile che le persone vadano a comprare “i regali per le feste” mentre avviene questa carneficina di bambini e di bambine a pochi km da casa loro?
Come è possibile che nel mondo non ci sia un sussulto per fermare tutto ciò?
Mi vengono in mente le parole di Primo Levi:
“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo…”
Non dobbiamo accettare tutto ciò!
Dobbiamo reagire!
Fermare la mattanza!
Ognuno di noi faccia qualcosa.
Tutto ciò è inaccettabile!
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