di Elio Clero Bertoldi

 

TODI - Esistono cacciatori che non sono mossi dal cieco furore di sparare, ma che cercano un equilibrio tra uomo, ambiente e attività venatoria. Un gruppo di questi cacciatori ha fondato il Club della Palomba, la cui sede é a Cecanibbi, frazione del comune di Todi, definita fino al primo dopoguerra "università delle palombe". Il segretario regionale di questa associazione é il dottor Oliviero Bocchini, agronomo, residente proprio a Cecanibbi, che ora ha pubblicato un libro dal titolo: "Sos: caccia tradizionale al Colombaccio".

Il lavoro editoriale, solo in parte autobiografico, contiene tutta una serie di documenti storici (pescati con una ricerca certosina nell'archivio comunale di Todi), dati e statistiche, degli ultimi cinquecento anni, che sottolineano un aspetto, rimarcato dall'autore: con il cambiare degli usi, dei costumi, delle armi, della tecnologia sono stati via via adeguati, in questi ultimi cinque secoli, i regolamenti sulla caccia al colombaccio (o palomba). Negli ultimi 50 anni invece, nulla é stato fatto e ormai questo tipo di attività sta per sparire definitivamente. Bocchini vorrebbe porre un limite, dei paletti, alla "voracità del cacciatore moderno", che utilizza fucili sempre più tecnologici e si muove, da un punto di caccia all'altro, con potenti Suv, con i quali si avvicinano troppo le distanze che in precedenza potevano essere coperte a piedi solo impegnando diverse ore di faticoso cammino.

"O facciamo qualcosa subito - é il suo grido d'allarme - o questa caccia, come quella alla beccaccia, d'altronde, sparirà per sempre". Il lavoro propone anche un modo diverso per vivere il territorio e offre spaccati di storia di singole persone e di famiglie, legate al mondo della caccia da appostamento in capanni costruiti tra i rami degli alberi.

Alla presentazione del libro hanno presenziato il sindaco di Todi, Carlo Rossini, esponenti del mondo della caccia come l'avvocato Gianni Zaganelli, Massimo Buconi e Aldo Tracchegiani. Il Club della Palomba (di cui uno degli animatori era stato Antonio Pinotti, politico e amministratore pubblico) sta preparando anche una nuova edizione di Zefiro, una manifestazione che tende a dare una immagine diversa del cacciatore, che vive la natura, ne coglie le problematiche e la tutela e la ama.

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