PERUGIA - Da quando la società De Puy, produttrice di protesi sanitarie per le articolazioni dell’anca, ha lanciato l’allarme, nell’agosto 2010, di vulnerabilità delle stesse protesi, la nostra associazione ha cominciato a interessarsi alla vicenda raccogliendo vari casi di cittadini che hanno avuto impiantato questo tipo di protesi.

Naturalmente l'allarme ha creato molta preoccupazione a tutti quelli che ne sono rimasti coinvolti, purtroppo l’allarme non è rientrato, anzi si è esteso ad altri tipi di apparecchi, in modo particolare alle protesi che lavorano metallo su metallo. Questi apparecchi, con lo sfregamento, possono rilasciare detriti di cromo-cobalto prodotti dal malfunzionamento degli impianti.
Il Ministero delle Salute e le stesse Autorità europee sono intervenuti sulla questione ponendo l’accento sulla necessità che i pazienti con protesi artificiali di metallo si sottopongano a controlli ogni anno per il resto della loro vita per verificare l'insorgenza di eventuali problemi ed effetti collaterali compresa l'esposizione a metalli tossici.
Sono state emanate nuove linee guida dopo diverse segnalazioni di gonfiori sospetti e danni tissutali in alcuni pazienti e di un'alta percentuale di guasti con alcuni dispositivi. Le precedenti linee guida prevedevano controlli solo nei cinque anni successivi all'intervento. Ora le linee guida raccomandano esami del sangue e risonanza magnetica a cadenza regolare per tutta la vita.
Il fenomeno nel nostro Paese è rilevante: le sole protesi De Puy impiantate dovrebbero essere 2.404; i dati non sono ancora stati pubblicati, i risultati sono suscettibili di aumento perché il Ministero della Sanità, in una nota, ha scritto che le protesi incriminate sarebbero 4.546 e di queste solo 2.130 risultano rese dopo l’azione di richiamo.
La riflessione, in corso presso le autorità europee e la comunità scientifica, è oggi orientata verso tutti gli impianti protesici d’anca, l’obiettivo è quello di elaborare linee guida sull’utilizzo delle protesi e di quelle di metallo su metallo, con riguardo al tipo di materiale e alla reattività e tossicità correlate.
Federconsumatori ha già attivato le proprie strutture territoriali e regionali, dando indicazioni su come muoversi nei confronti dei cittadini coinvolti, per garantire il massimo conforto e tutela.
In questi ultimi giorni sono stati fatti incontri con le varie Commissioni regionali, in stretto contatto con il Ministero della Salute, dove si è evidenziata l’importanza delle informazioni e soprattutto la necessità di un’indagine più approfondita su tutte le protesi di anca simili alla De Puy.

Federconsumatori Umbria

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