PERUGIA - Chi conosce la caccia e i cacciatori sa bene quanto questa categoria di cittadini sia innamorata dell’ambiente, delle creature che lo popolano e della biodiversità. Una passione che va ben oltre la mera pratica dell’abbattere un selvatico, atto marginale - sia pur importante – del complesso dedalo di emozioni, rituali, regole morali e stile di vita che comporta l’essere dei veri cacciatori. Il cacciatore, infatti, lo è per tutto l’anno, per tutta la vita, non soltanto durante il periodo in cui è consentito abbattere alcune limitate specie di animali selvatici. Il cacciatore è custode di tradizioni, di valori quali la ruralità, le radici di una cultura, la sussidiarietà, la difesa e la salvaguardia dell’ambiente da ogni genere di minaccia da parte dell’uomo, quali ad esempio l’abusivismo edilizio, le discariche abusive, gli incendi.

Già, gli incendi. Prima di procedere oltre, è doveroso soffermarsi sulla piaga estiva purtroppo non nuova in Italia e in Umbria, ma che quest’anno è amplificata dalla prolungata assenza di precipitazioni. Federcaccia intende rispondere con i fatti concreti alle illazioni che, puntualmente, vorrebbero accostare la figura del cacciatore alle cause dei roghi estivi. Vale la pena ricordare quale e quanto sia l’impegno dei cacciatori nel contrasto dell’odiosa pratica degli incendi dolosi, che devastano la nostra terra, sconvolgono le abitudini di intere popolazioni animali, distruggono ettari ed ettari di habitat naturale. Molti dei cacciatori umbri collaborano con Agenzia Forestale e Protezione civile per l’avvistamento e la segnalazione di incendi alle autorità preposte, in un’opera volontaria di contrasto degli incendi. Il fatto, poi, che all’apertura della stagione venatoria non si abbia più traccia di incendi dolosi è testimonianza ulteriore di quanto i cacciatori siano custodi del territorio: con migliaia di appassionati sparsi per boschi e campagne, infatti, i piromani si guardano bene dall’appiccare i loro roghi. Siamo noi, fisicamente, le sentinelle del territorio e ribadiamo all’Assessore la nostra disponibilità a concretizzare rapporti di collaborazione con le nostre Guardie Volontarie.

Tornando alla caccia “cacciata”, la stagione che sta per aprirsi vede Federcaccia Umbra, la principale associazione venatoria regionale, impegnata su tutti i fronti per garantire a TUTTI i cacciatori le migliori condizioni possibili per esercitare la propria passione in maniera sana e sostenibile. Durante questo 2017 abbiamo elaborato proposte di modifica alla legge regionale 14/94 e al regolamento degli Ambiti territoriali di caccia, unitamente alle associazioni venatorie aderenti alla Fenaveri Nazionale. Chiediamo alla Regione di procedere con le modifiche prima dell’insediamento del rinnovo delle cariche all’interno degli Ambiti umbri. Le stesse consorelle di Fenaveri hanno inoltre condiviso gran parte di quella che era la nostra proposta di modifica al regolamento regionale per la caccia al cinghiale, presentando quindi un documento unico. Come noto infatti Federcaccia aveva già presentato questa proposta chiedendo con forza, al contempo, un piano di gestione della specie. Nel tutelare e valorizzare tutte le forme di caccia, Fidc è particolarmente vicina alle problematiche del mondo agricolo e degli appassionati cinghialisti, che si trovano a vivere un conflitto non causato da volontà proprie ma da un confuso rapporto tra legislazione nazionale e regionale, che crea problemi anziché risolverli. Sotto questo aspetto, di particolare interesse sarà l’iniziativa del prossimo 25 agosto, organizzata dalle squadre di caccia al cinghiale di tutta la Regione, che siamo certi contribuirà a rimettere al centro la questione di un piano organico di gestione della specie, superando inefficaci azioni temporanee sempre decise sull’emergenza del momento.

Anche sul fronte migratorista la Federcaccia è più che mai attiva, con una propria proposta di modifica al regolamento degli appostamenti fissi e la novità assoluta dell’opzione “capanno e richiami vivi”, inserita nella nuova polizza che Federcaccia Nazionale ha stipulato con Unipol Sai e pensata espressamente per i migratoristi. L’opzione è abbinabile a tutte le tipologie di tessera, e prevede coperture specifiche in caso di incendio del capanno, furto e morte dei richiami vivi. Sempre a proposito di migratoria, va ricordato come l’Ispra abbia aggiornato i periodi di prelievo di beccaccia e tordi, sulla base dei dati raccolti dalle ricerche di Federcaccia, estendendo la stagione fino a tutto il mese di gennaio.

Molto importante, inoltre, è l’impegno di Federcaccia nei confronti della selvaggina nobile stanziale, con un progetto ad hoc per rilanciare le popolazioni selvatiche di lepre, fagiano e starna per una migliore e più organica gestione delle zone di ripopolamento e cattura e degli altri ambiti protetti, e con la partecipazione al progetto di reintroduzione della coturnice sulle nostre montagne, che vede coinvolti il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e le Università degli Studi di Perugia e della Tuscia e la Regione.

Infine, Federcaccia ricorda alle Regioni la necessità, non più prorogabile, di concludere la stipula degli accordi interregionali per l’interscambio e la mobilità giornaliera dei cacciatori, altrimenti gli Ambiti Territoriali di Caccia non potranno inviare le autorizzazioni individuali.

Insomma, dalla mobilità alla stanziale, dai richiami vivi alla caccia al cinghiale, Federcaccia è costantemente impegnata con proposte concrete, ricerche scientifiche e dati inconfutabili per garantire alle istituzioni gli strumenti necessari all’elaborazione di norme idonee in materia venatoria e, di conseguenza, le migliori condizioni di esercizio a tutti i cacciatori. Federcaccia è per la caccia! Un sincero in bocca al lupo a tutti i cacciatori!

Federcaccia Umbra

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