Federalismo, in arrivo una nuova stangata. In Umbria rischia il mercato auto
di Antonio Torrelli -
PERUGIA - Altro duro colpo per le economie regionali. Dopo lo sblocco delle addizionali comunali Irpef e l'introduzione della tassa di soggiorno, approvato in via definitiva il 31 marzo dal Consiglio dei ministri, il decreto legge sul federalismo fiscale regionale e provinciale riserva una amara sorpresa per chi comprerà un’autovettura.
Rincari fino al 600 per cento – Sarà il tetto massimo della nuova tassa. Cioè quelle inerente l’imposta provinciale di trascrizione che si paga sui passaggi di proprietà delle auto nuove ed usate.
A breve la sorpresa definitiva – Tutto è contenuto nell’articolo 13 (Tributi connessi al trasporto su gomma), comma 5-bis del decreto che sta per uscire sulla Gazzetta Ufficiale. E anche se la norma necessita di un ulteriore provvedimento attuativo da parte del Ministero dell’economia, la via del salasso sembra ormai spianata.
Niente più vantaggi per gli automobilisti – Nuova o usata che sia, comprare un’auto diventerà sempre più un’impresa ardua. Allo stato attuale, chi compra un veicolo da un “soggetto Iva” (concessionario o salonista) paga solo l’imposta provinciale di trascrizione (Ipt) che, a seconda delle province, oscilla dai 151 ai 196. Cifra completamente indipendente dalla potenza in chilowattora espressa dal motore del mezzo. Chi compra da un privato, invece, è soggetto ad un’Itp proporzionale alla capacità del veicolo a partire dai 54Kw in su. Al di sotto di questi la cifra non va oltre i 196 euro.
I risvolti negativi del nuovo provvedimento – Solo le piccole utilitarie si salveranno. E se in un primo momento può sembrare che la stangata andrà solo a danno degli acquirenti di Suv e auto di lusso, è bene sottolineare che anche per una semplice Golf l’imposta fiscale supererà la bolla del cento per cento.
Nel mirino anche le piccole imprese di trasporto - Rincari del 300 per cento per gli autocarri oltre gli 80 quintali. Per le Province, di cui molti auspicano l´abolizione, arrivano così nuove risorse: gli aumenti della Ipt dovrebbero consentire di incamerare circa 300-400 milioni che si sommeranno ai circa 3 miliardi che le Province, tra l´imposta sulla Rc auto e Ipt, spremono dall´automobilista. Mentre Tremonti ieri ha annunciato all´Associazione dei Geometri l´arrivo di una semplificazione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività).
Il caso Umbro – Se a gennaio di quest’anno il mercato era tornato a segnare valori positivi, con la modifica all’Itp bisognerà dire addio ad alcuni dati rincuoranti. Primo fra tutti (e nemmeno a farlo apposta) quello dei passaggi di proprietà.
Il quadro nelle due province – Solo a Terni c’era stato un più 18,3 per cento, mentre Perugia aveva fatto segnare quota più 7,3 per cento. Un’accoppiata vincente che ha elevato la media regionale al 10,1 per cento contro quella nazionale ferma al 7. Numeri che ad inizio anno facevano ben sperare, soprattutto per l’economia e il mercato umbro, costantemente sfibrati dalla crisi. E che da oggi si appresterà a vivere un’altra fase di difficoltà che vedrà concessionari e automobilisti fare i conti con una vera e propria impennata degli obblighi fiscali.
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