“Nel processo di progressivo sfaldamento di Umbria Mobilità Spa sorgono dei dubbi e dei quesiti che si sembra legittimo porre all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica”. Lo scrivono in una nota Ciro Zeno (Filt Cgil) e Christian Di Girolamo (Faisa Cisal) che tornano a sollevare la questione del capitale sociale di Atc Spa dentro Umbria Mobilità. “Quella società risulta chiusa, da visura camerale, il 13 settembre 2021, eppure a dicembre 2022, il suo capitale sociale (4.801.025,00 euro) risulta presente all’interno della partecipata”. I sindacati chiedono dunque che fine hanno fatto quei 4.801.025,00 euro dalla data di chiusura di Atc e a chi appartengono?

"Altro enigma - aggiungono Zeno e Di Girolamo - come è possibile che i debiti di Umbria Mobilità verso i fornitori, che nel 2020 erano pari a € 7.718.951, siano ora lievitati a €14.485,27, come risulta da bilancio 2021? E che fine ha fatto la somma da riscuotere (14.498.253 euro) da Roma Tpl e Co.tri?”.

"Nell’interesse di una corretta e trasparente prossima gara del TPL, pretendiamo risposte chiare, prima ancora di inviti a tavoli istituzionali, a tutela degli utenti e dei lavoratori tutti”, concludono Zeno e Di Girolamo.

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