TERNI - La vicenda della ex Novelli esprime tutta la drammatica realtà di un territorio ormai devastato dalla deindustrializzazione in cui si insinuano le solite dinamiche speculative di gruppi industriali che mirano solo alla conquista del patrimonio immobiliare delle aziende in crisi.

La realtà dei fatti è proprio questa: a fronte della scellerata legge Passera, che permette il rilevamento di aziende in fallimento con solo 1 Euro, la Alimentitaliani ha avviato una ristrutturazione di cui si faranno carico, come sempre, i lavoratori e le produzioni.  

Sono infatti previsti la chiusura dello stabilimento di Cisterna, 75 esuberi, la cancellazione dei superminimi e dei diritti accumulati, con risparmio di 4 milioni di euro, nessun piano industriale credibile, la terziarizzazione dei servizi amministrativi e lo scorporo di beni immobili verso altre società del gruppo.

Stiamo assistendo ad un nuovo medioevo voluto dal grande capitale finanziario. Tutto questo è inaccettabile!

E' necessario che tutto l'arco sindacale si adoperi per la ripresa del più ampio conflitto, superando la dinamica concertativa utile solo al potere politico ed economico per deconflittuare le vertenze e renderle sterili, restituendo ai lavoratori gli strumenti per combattere oligarchie economiche con le quali non si possono produrre accordi che ledono dignità e salario.

La classe dirigente di questa regione deve farsi carico di una proposta chiara e forte che obblighi il Ministero a riaprire la vertenza e che metta il gruppo industriale in mano a chi lo manda avanti quotidianamente: i lavoratori.

Basta con gli assalti alla diligenza, è ora che si dia piena attuazione alla Costituzione e che, pertanto, si esproprino, con indennizzo, le aziende in difficoltà e le si mettano in mano ai lavoratori. Siamo arrivati alla famosa dicotomia di Rosa Luxemburg: socialismo o barbarie. I comunisti lotteranno per far affermare nel Paese l'idea di una società alternativa all'attuale, in cui ci sia il diritto dei lavoratori a gestire quelle che, per noi, sono le loro aziende.

PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA

Federazione di Terni

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