TERNI - Oltre 2 milioni di euro di ricavi sottratti a tassazione e Iva evasa per circa 400mila euro, derivanti dalla vendita di immobili con contratti che recavano importi di gran lunga inferiori rispetto a quelli realmente pagati, sono stati contestati dalle Fiamme gialle a una societa' immobiliare del ternano.

Secondo quanto riferito dalla Guardia di finanza, la frode ha per oggetto un unico complesso immobiliare, acquistato nei primi anni del 2000 dalla societa' che ha dato poi corso a una vasta ristrutturazione immobiliare, ricavando oltre 20 appartamenti poi ceduti ad altrettanti acquirenti. Nel corso delle indagini i finanzieri hanno accertato una sostanziale differenza tra i valori degli immobili dichiarati negli atti di compravendita e gli importi dei mutui richiesti alle banche dagli acquirenti.

I finanziamenti concessi dagli istituti di credito, infatti, erano di gran lunga superiori ai valori di cessione dichiarati. Successive indagini bancarie nei confronti del venditore e la convocazione di tutti gli acquirenti hanno consentito alla guardia di finanza di acquisire la prova dell'esistenza della vendita parzialmente in nero degli appartamenti.

In alcuni casi l'importo riscosso in evasione e' risultato anche di oltre 170mila euro, rispetto a un importo fatturato di 450mila. Nei confronti del titolare della societa' e' stata avviata l'azione di recupero delle imposte e di irrogazione delle sanzioni e interessi previsti. E' stato inoltre denunciato alla Procura della Repubblica.

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