Perugia, 14 maggio – “Se non c’è la pace non c’è dignità”. È questo in sostanza il filo rosso che ha portato i 15 candidati della lista Pace terra e dignità a scendere in campo per la circoscrizione Italia centrale per le prossime elezioni Europee. La lista del noto giornalista e conduttore televisivo, Michele Santoro (capolista), dopo due ricorsi al Tar e la burocrazia che, in un primo momento, ha portato alla sua esclusione, ora può cominciare a fare la sua campagna elettorale. Lista presentata ufficialmente, a Perugia, lunedì 13 maggio, nella sede di Rifondazione comunista, alla presenza di tre candidati Ali Rashid, Fabio Alberti e Marta Grande, e di Franco Cesario, membro del comitato umbro Pace terra e dignità e della segreteria provinciale di Rifondazione comunista, che ha ricordato le difficoltà iniziali e la raccolta, solo in Umbria, di 2.300 firme.

Nella foto da sx: Fabio Alberti, Marta Grande, Franco Cesario, Alì Rashid.

Una lista variegata, che può contare su 8 donne e 7 uomini, che vanno dai 93 ai 28 anni. Varie le professioni, dall’associazionismo all’avvocatura, dal giornalismo all’editoria, fino al mondo della scuola, dell’università e dei servizi sociali. Pace terra e dignità ha avuto l’adesione di Rifondazione comunista, Mera25 Italia e il Movimento equità territoriale.

Fra i candidati c’è chi ha vissuto in prima persona la guerra, come l’umbro di adozione, politico e giornalista palestinese, Ali Rashid: “Vengo da Gerusalemme e per tutta la vita sono stato vittima della guerra. Il mio sogno più grande è quello di vivere in pace e vivere la pace”. E, in caso di elezione, il suo primo impegno sarà quello di ricordare all’Europa: “le sue storiche responsabilità verso l’altro mondo, al di fuori dei suoi confini, dove vi è violenza e mancanza di democrazia”.

Anche Fabio Alberti sa cos’è la guerra, vista da un’altra prospettiva però, in quanto membro di un’associazione non governativa che porta soccorso alle vittime: “Dare il mio contributo a questa lista mi è sembrato naturale, perché l’Europa deve decidere se vuole andare verso la guerra o verso la pace. L’Europa deve decidere se continuare sulla strada che ormai sembrano aver imboccato gli Stati Uniti, che vuole andare allo scontro con il resto del mondo per difendere la sua supremazia, o seguire la vocazione di potenza di pace che è stata dell’Europa e che sembra aver smarrito”.

Marta Grande, invece, di Civitavecchia, laureata negli Stati Uniti, ha ribadito come in questa fase storica non si possa non lavorare per la pace: “L’Europa deve aprire un dibattito concreto e operativo sulla risoluzione dei conflitti in corso e poiché la pace è ineluttabile, in quanto ogni guerra finisce sempre con un trattato, quel momento può essere ora. Le bombe si possono fermare e i civili si possono salvare se lasciamo che la diplomazia, e non le armi, sia la protagonista di questa fase politica”.

I candidati e biografia:

Michele Santoro, capolista, giornalista e conduttore televisivo, 72 anni.

Nel corso del 2023, con il conflitto russo-ucraino ancora in atto, organizza prima la Staffetta per la Pace e poi il 30 settembre a Roma l’Assemblea per la Pace, la terra e la dignità, alla quale aderiscono 2.000 persone, con l’obiettivo di promuovere la costituzione di una lista elettorale, in vista delle Europee del 2024.

Benedetta Sabene, laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, 28 anni.

Segue il conflitto del Donbass dal 2017 e da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina ha iniziato a fare divulgazione sui suoi canali social, arrivando a decine di migliaia di persone. Lavora da un anno con Servizio pubblico di Michele Santoro e quest’anno ha pubblicato un saggio sul conflitto russo-ucraino dal titolo “Ucraina: controstoria del conflitto oltre i miti occidentali”.

Raniero Luigi La Valle, giornalista e scrittore, 93 anni.

Ha diretto Il popolo e L’Avvenire d’Italia, quotidiano divenuto celebre negli anni Sessanta, per le sue cronache del Concilio Vaticano II, da cui sono poi stati tratti tre volumi: Coraggio del Concilio (Morcelliana 1964), Fedeltà del Concilio (Morcelliana 1965), Il Concilio nelle nostre mani (Morcelliana 1966). Ha prodotto documentari e inchieste sul Vietnam, sulla Cambogia, sulla Palestina e sull’America latina, oltre che sui dialoghi tra le religioni e sulla marcia dei pacifisti a Sarajevo. È stato senatore della Repubblica e, in qualità di parlamentare, è stato tra gli artefici della riforma di legge sull’obiezione di coscienza. Ha diretto per 15 anni la rivista Bozze. È stato giudice del Tribunale permanente dei popoli. Ha fondato e diretto la Scuola di ricerca e critica delle antropologie “Vasti, che cos’è umano”.

Fabio Alberti, ha studiato Relazioni internazionali, con particolare attenzione alla storia della colonizzazione, ha lavorato come impiegato nella Pubblica amministrazione, attualmente membro dell’esecutivo nazionale della Rete italiana pace e disarmo e di Un ponte per, 67 anni.

Negli anni ‘70 e ‘80 ha militato nei partiti della sinistra radicale, è stato consigliere comunale a Bologna e membro della segreteria nazionale di Democrazia proletaria con incarico per l’ambiente e il territorio. In quegli anni ha partecipato prima alle lotte per il diritto alla casa per l’equo canone e contro le case sfitte, dando vita all’Unione inquilini di Bologna. Poi, trasferitosi a Roma, ha militato nel movimento ambientalista contro le fabbriche inquinanti e il nucleare. In quegli anni è tra gli organizzatori del primo convegno nazionale contro il ponte sullo Stretto di Messina e coordina la raccolta di firme per i referendum vittoriosi che misero fuori legge il nucleare in Italia. Nel 1991, dalla mobilitazione contro la partecipazione italiana alla guerra del Golfo e seguendo l’invito di padre Balducci a “risarcire il popolo iracheno” per i bombardamenti degli aerei italiani, fonda l’associazione pacifista Un ponte per Baghdad, che poi diventa Un ponte per. Con Raniero La Valle, membro del comitato dei garanti di Un ponte per, organizza nel ’99 la delegazione di pace per portare solidarietà alla popolazione di Belgrado sotto i bombardamenti della Nato. Dal primo invio di medicinali, attraverso l’Unicef, nel ’91 ad oggi Un ponte per ha allargato la sua attività di solidarietà verso le vittime delle guerre, fino al Medio Oriente e Ucraina.

Ginevra Bompiani, scrittrice, editrice, traduttrice, saggista e accademica italiana, 84 anni.

Nata a Milano, figlia di Valentino Bompiani, per la cui casa editrice ha ideato la collana di letteratura fantastica Pesanervi, ha trascorso diversi anni a Parigi e a Londra, per poi trasferirsi a Roma e nei dintorni di Siena. Ha insegnato per una ventina d’anni letteratura inglese all’Università di Siena. Come traduttrice ha lavorato su opere di Antonin Artaud, Louis-Ferdinand Céline, Gilles Deleuze, Leonora Carrington e Marguerite Yourcenar. Ha fondato nel 2002, con Roberta Einaudi, nipote di Giulio Einaudi, la casa editrice Nottetempo, con sede a Roma, di cui è stata direttrice editoriale e presidente fino al 2016.

Giulia Ciafrei, laureata in Servizi socio educativi, educatrice, consigliera comunale di Noi domani, ex vicesindaca e assessora del Comune di Velletri, 44 anni.

“Rinnovo il mio impegno a servizio di una nuova avventura – dichiara –, perché credo che le tematiche portate avanti dal movimento Pace terra dignità debbano divenire centrali per le politiche Europee e locali. La Pace è l’elemento necessario per un mondo non solo giusto, ma meno povero, meno affamato e che permetta a tutti e tutte di vivere una vita dignitosa. Che permetta ai bambini e alle bambine di crescere non solo secondo le proprie possibilità, ma secondo le proprie inclinazioni e che dia alle nuove generazioni le opportunità per realizzare i propri sogni, di crescere in un pianeta sano, e in cui si ritrovi un equilibrio per la convivenza dell’essere umano e dell’ambiente”.

Angelica Gatti, laureata in Economia e diritto, consulente del lavoro, attualmente docente nelle scuole superiori, redattrice del capitolo Istruzione e mobilità sociale nel Rapporto annuale sullo stato dei diritti in Italia per l’associazione A Buon Diritto, 35 anni.

L’impegno politico l’accompagna da tutta la vita, dalla rappresentanza d’istituto al Liceo e poi a Roma nel sindacato studentesco con Rete degli studenti, come responsabile organizzazione. Ha militato in Sel (Sinistra ecologia e libertà) e si è impegnata in diverse esperienze civiche nella sua città Massa e regione (Toscana). Con lo scoppio della guerra in Ucraina, ha sentito l’urgenza di impegnarsi in un’azione per la Pace: con l’associazione politica nazionale il Coraggio della pace disarma, con la quale ha realizzato varie iniziative di approfondimento e di impegno in tutto il Paese. Sforzi poi moltiplicati per denunciare ciò che sta succedendo nella striscia di Gaza e chiedere l’immediato Cessate il fuoco.

Ali Khalil detto Ali Rashid, laureato in Scienze politiche, politico e giornalista palestinese naturalizzato italiano, 71 anni.

È stato segretario nazionale dell’Unione degli studenti palestinesi (Gups), ha fatto parte dell’Unione generale degli scrittori e giornalisti palestinesi e dal 1987 è primo segretario della Delegazione generale palestinese in Italia. È da tempo impegnato in una lotta a cavallo tra l’Europa e il Medio Oriente per la fine del conflitto armato e per la conclusione della controversia nel rispetto dei diritti dell’uomo e delle risoluzioni dell’Onu. Alle elezioni politiche del 2006 si è candidato alla Camera nella circoscrizione XIII (Umbria) con Rifondazione comunista ed è stato eletto deputato. Candidato anche nel 2008 nelle liste della Sinistra arcobaleno, non è stato rieletto.

Marta Grande, laureata in lingue e commercio internazionale negli Stati Uniti, ha poi proseguito i suoi studi in Italia, con una breve parentesi in Cina, 37 anni.

Nel 2013 e nel 2018 è stata eletta in Parlamento. Ha ricoperto il ruolo di presidente della Commissione affari Esteri e comunitari e di capo delegazione all’Assemblea parlamentare del consiglio d’Europa. Tra i risultati raggiunti e le proposte fatte, la proposta di legge a sostegno delle vittime di terrorismo internazionale e il fondo di contrasto ai disturbi del comportamento alimentare, oltre all’impegno a sostegno della risoluzione Onu 1325 donne, pace e sicurezza.

Roberto Mancini, professore di Filosofia teoretica all’Università di Macerata, editorialista della rivista Altreconomia dal 2007, 66 anni.

Ha partecipato attivamente al movimento per la pace fin dai primi anni Ottanta. È tra i fondatori dell’Università per la Pace delle Marche. Ha diretto la Scuola di economia trasformativa di Ancona dal 2018 al 2023. Nel 2019 ha partecipato alla fondazione del movimento politico regionale Dipende da noi ed è stato candidato alla presidenza della Regione Marche nelle elezioni regionali del 2020. È stato consigliere comunale per il movimento Dipende da noi a Civitanova Marche. Nel 2009 ha ricevuto il premio Zamenhof voci della Pace dall’associazione italiana per l’Esperanto e nel 2023 ha ricevuto il premio Anassilaos Megale Hellas per il pensiero della nonviolenza. È autore di studi e volumi sul tema della pace e della nonviolenza. Ha collaborato con il Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza con l’associazione Macondo, con il Gruppo Abele, con la Comunità di Bose.

Elena Mazzoni, laureata in Giurisprudenza e Scienze politiche, coordinatrice nazionale dei Comitati italiani ai tempi della campagna StopTtip (Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti) e Stop CETA, 48 anni.

Sul Ttip e il commercio internazionale ha scritto un libro con Monica Di Sisto e Paolo Ferrero. Attivista ambientale, ricopre il ruolo di Responsabile nazionale ambiente nel Partito della Rifondazione comunista-sinistra Europea ed è nel direttivo di Transform! Italia, rete di ricerca e azione a livello europeo che indaga sulle trasformazioni intervenute nel lavoro, nella rappresentanza, nelle forme di fare politica e praticare la democrazia, che rappresenta nella Rete dei numeri pari. Sono co-portavoce nella Rete tutela Roma sud, realtà che riunisce 22 diversi soggetti che si battono per contrastare il progetto di inceneritore di Roma-Santa Palomba. Convintamente antifascista ed antirazzista, è iscritta all’Anpi.

Tiziano Rea, Dottore in Sociologia e in Comunicazione, valutazione e ricerca Sociale per le organizzazioni, 30 anni.

Recentemente ha concluso un percorso di ricerca con l’Istituto di studi politici San Pio V che lo ha portato alla pubblicazione del volume Il ritorno del partito. Ascesa e crisi dell’antipolitica in Italia, con l’editrice Apes. L’interesse nei confronti dell’attività politica lo accompagna da sempre poiché ritiene che essa sia la sublimazione delle dinamiche spontanee (e non) caratteristiche del vivere associato, tipico di una comunità. Ha maturato diverse esperienze nei contesti extra-istituzionali tra coordinamenti studenteschi, Ong e movimenti sociali come le 6000 Sardine, dove ha ricoperto il ruolo di membro del Comitato esecutivo. Sul blog del movimento ha pubblicato l’articolo Soggettività neoliberale, piattaforme e algoritmi, inerente al tema dell’ibridazione tra la dimensione fisica e quella digitale. Insieme a un nutrito gruppo di persone ha partecipato alla costituzione delle associazioni Servizio pubblico e Pace, terra, dignità.

Rita Scapinelli, attualmente componente della Segreteria nazionale e responsabile nazionale antifascismo del Partito della Rifondazione Comunista, 69 anni.

Nel corso della sua attività lavorativa si è impegnata sui temi e progetti relativi all’educazione ambientale.

Vanta una lunga esperienza nelle istituzioni locali: assessora all’Istruzione e vicesindaca nel paese di residenza, Goito (Mantova), dal 1994 al 1998, ha poi continuato l’esperienza da consigliera comunale all’opposizione per più di 20 anni, facendo parte anche del Consiglio nazionale dell’Anci. Eletta consigliera provinciale, ha svolto le funzioni di presidente del Consiglio provinciale della Provincia di Mantova dal 2001 al 2006, presidente della Consulta lombarda dei presidenti di Consiglio, componente della Commissione pari opportunità dell’Upi. In occasione del 60° anniversario della Resistenza e della Liberazione ha presieduto un comitato provinciale, composto da tutti i sindaci della provincia, storici, Anpi e Cgil, rappresentanti della Curia e del mondo ebraico, che per tre anni ha lavorato alla pubblicazione di libri e all’organizzazione di eventi per ricordare la Resistenza. Impegnata negli ultimi anni sui temi dell’antifascismo.

Vauro Senesi detto Vauro, disegnatore e autore satirico, giornalista, scrittore, collabora scon Il Fatto quotidiano e Michele Santoro (da Annozero, a Servizio pubblico), 69 anni.

Ha iniziato la sua attività nel 1977, è stato allievo di Pino Zac con il quale nel 1978 ha fondato Il Male. Dal 1986 al 2006 è stato assiduo editorialista e vignettista de Il manifesto. Le sue vignette sono state pubblicate sulle più importanti testate italiane ed estere: Satyricon, Linus, Cuore, Il Quaderno del sale, L’Écho des savanes, El jueves e Il diavolo. È stato direttore del settimanale satirico Boxer, collaboratore del Corriere della sera, Smemoranda, Left. Tra i suoi impegni umanitari, tante collaborazioni e reportage con Emergency, Freedom Flotilla, Un ponte per Baghdad, Soleterre onlus. Ha pubblicato, tra l’altro, Kualid che non riusciva a sognare, La scatola dei calzini perduti (Premio selezione Bancarella 2010), Farabutto, Il respiro del cane, Critica della ragion satirica, Storia di una professoressa, Toscani innamorati, Buongiorno professoressa, La regina di Kabul (dedicato a Gino Strada). Nel 2015 è uscita l’antologia Tutto Vauro, che raccoglie oltre 1.300 vignette per festeggiare i sessant’anni di età e i quaranta di carriera. Nel 1996 ha vinto il Premio di satira politica di Forte dei Marmi.

Roberta Sforza, laureata in Giurisprudenza, avvocata, consigliera comunale a Recanati uscente, cantante, 34 anni.

“La speranza è una questione politica ed è di sinistra”. A leggere il programma di Pace terra dignità le tornano in mente le parole usate da Ken Loach in una recente intervista: “Bisogna avere un programma in base al quale organizzarci. Perché il programma cambia il potere all’interno della società, lo devolve alla classe lavoratrice e lo sottrae ai grandi potentati economici”.

“Occorre ‘agitarsi’ ed educarsi alla speranza – si racconta –. Tento di interpretare così anche la professione di avvocato che esercito in uno studio affacciato sul porto di Ancona, dove mi occupo prevalentemente di immigrazione, offrendo anche assistenza legale alle persone senza dimora sul presupposto che nessuna causa può mai dirsi persa. Ancor prima, sono stata eletta consigliera comunale di maggioranza delegata alle politiche giovanili a Recanati con un mandato ora in scadenza e il sogno integro di una diversa idea di politica attiva improntata alla cura delle persone, dei beni pubblici e del territorio. Ho percorso i sentieri partigiani dei nostri Appennini, raccogliendo storie di donne e uomini che hanno liberato l’Italia perseguendo gli ideali di pace, uguaglianza e libertà per consegnarci un’Europa pacifica e indipendente, accogliente e antifascista, e ne è nato un disco dedicato alla Resistenza marchigiana. In quello stesso spazio europeo la guerra è oggi tornata e con essa diffuse istanze di sopraffazione e violenza alle quali è urgente contrapporsi in tutte le sedi democratiche, lavorando per la giustizia sociale e ambientale, per la libertà di popoli umiliati e massacrati e per il disarmo, affinché pace, terra e dignità non possano mai dirsi perdute”.

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