Nestlè ha recentemente annunciato trecento esuberi alla Perugina. L'indicazione della proprietà arriva a un anno dalla firma di un accordo che doveva evitare un ulteriore ridimensionamento occupazionale allo stabilimento di San Sisto e rilanciarne la produzione. Nell'accordo, a fronte dell'impegno del mantenimento dei livelli occupazionali, la dismissione di marchi storici e di investimenti in gran parte indirizzati allo sviluppo del marketing già allora rappresentavano elementi di preoccupazione. Gli accordi però vanno rispettati e fanno bene lavoratori e sindacati a chiamare in causa le Istituzioni e lo stesso Mise. E fanno bene perché secondo noi il rischio è la delocalizzazione o comunque la fine della contrattualizzazione della stagionalità attraverso il ricorso al lavoro interinale e precario con contratti a chiamata. Per noi si tratta di agire e non di continuare ad essere completamente subalterni al fatto che il nostro paese sia diventato di fatto un supermercato in cui vengono a fare la spesa le multinazionali. Per questo appoggiamo e appoggeremo tutte le iniziative di lotta che le lavoratrici, i lavoratori e le organizzazioni sindacali intenderanno intraprendere.

Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale Prc

Enrico Flamini, Segreteria Nazionale Prc, Responsabile Lavoro

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