Eolico. Trappolino-Pd: Tutelare paesaggio Monte Peglia è sviluppo sostenibile
"Riteniamo il comparto delle energie rinnovabili - si legge in una nota dei candidati PD in Umbria a Camera e Senato - un settore assolutamente fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese per ragioni geopolitiche, industriali, ecologiche con un obiettivo prioritario: la produzione energetica con le rinnovabili è funzionale al contrasto del cambiamento climatico, obiettivo considerato prioritario a livello delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea. Il PD vuole pertanto rivedere la Strategia Energetica Nazionale del governo Monti assumendo il 2030 come obiettivo di riferimento per la de-carbonizzazione, obiettivi di incremento dell’efficienza energetica e di apporto delle fonti energetiche rinnovabili, che attivino un mercato e un sistema produttivo competitivi e siano coerenti con le indicazioni contenute nelle roadmap europee: consumi che nel 2030 dovranno essere ridotti del 15% rispetto gli attuali e con le energie verdi in grado di coprire il 30% dei consumi (e arrivare al 50%-75% nel 2050), da cui far discendere il dimensionamento degli altri obiettivi e la scelta degli strumenti a ciò funzionali."
"Prioritarie - continua la nota dei candidati PD - diventano tutte le misure volte a facilitare, accelerandolo, il percorso verso la competitività delle fonti rinnovabili, in modo da rendere sempre più residuali i meccanismi di incentivazione. Di conseguenza, pur nel quadro delle normative per la salvaguardia ambientale e per la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico, la valenza positiva ai fini del cambiamento climatico deve portare a un’ulteriore semplificazione delle procedure e delle norme attualmente in vigore, sia per gli impianti nuovi, sia per i rifacimenti di quelli esistenti, soprattutto sul versante della mini e micro generazione. Con questa premessa veniamo alla questione delle 18 pale eoliche alte 150 metri posizionate sul crinale del Monte Peglia attualmente in fase di autorizzazione. I Sindaci dell’alto Orvietano ci hanno segnalato, con una lettera, l’incongruità tra il progetto e i valori paesaggistici della zona, l’impatto visivo e acustico delle pale, la notevole viabilità di servizio, la palese incompatibilità tra questi impianti e le strutture ricettive rurali (agriturismi, country house, ecc.) che hanno scommesso su caratteri ambientali ritenuti inviolabili, investendo risorse e creando economie."
"Condividiamo - conclude la nota - le loro preoccupazioni: est modus in rebus, c’è una misura nelle cose che non ammette alcuna deroga. Specie laddove i caratteri dell’Umbria, fatta di borghi diffusi,villaggi rurali, pascoli e boschi sono più marcati. Specie laddove sono stati istituiti, allo scopo di tutelare queste elementi di valore, Parchi Regionali (STINA) e Aree Protette (Elmo-Melonta). Il Paesaggio non è un accessorio, un lusso, ma un “bene comune” e come tale va trattato. Corrado Clini, ormai ex Ministro dell’Ambiente e persona piuttosto moderata, ebbe a pronunciare sul tema dell’eolico , nel novembre 2011, parole illuminanti: “[…] nel nostro Paese abbiamo sicuramente problemi sull'eolico perché, bisogna ancora paragonare il valore economico e ambientale della generazione di elettricità con l'eolico con quello della protezione del paesaggio, prezioso per la nostra economia. Qui dobbiamo essere molto cauti e considerare anche in questo caso la possibilità di evoluzioni tecnologiche di energia eolica con minor impatto sul paesaggio”."
Clini invitava alla cautela in attesa di evoluzioni tecnologiche. Un suggerimento che, per evitare il peggio sul crinale del Monte Peglia, le istituzioni chiamate da qui a breve a pronunciarsi, potrebbero tranquillamente far loro.
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