PERUGIA - Favorire la ricerca e la sperimentazione degli aspetti economici e logistici connessi alla produzione di colture dedicate (quindi utilizzabili a scopo energetico, tipo canna comune e miscanto) all'impiego dei sottoprodotti della produzione agricola, paglia e simili, e la loro valorizzazione come fonti di energia rinnovabili: sono alcuni degli obiettivi del protocollo tra Enel Produzione, Centro di ricerca sulle biomasse e Regione Umbria firmato oggi.

Il documento, finalizzato in particolare alla valorizzazione energetica di biomasse agro-forestali e lignina derivante dalla produzione di bioetanolo di seconda generazione, e' stato siglato a Perugia e illustrato dall'assessore regionale all'Ambiente, Silvano Rometti, dal professor Franco Cotana per il Centro di Ricerca sulle Biomasse, dal responsabile delle relazioni esterne territoriali Enel, Massimo Bruno. Presenti anche il sindaco di Giano dell'Umbria, Paolo Morbidoni, i segretari di Cgil, Cisl, Uil e di categoria, nonche' numerosi imprenditori interessati al progetto.

Tra gli obiettivi del protocollo sono inseriti come priorita' - riferisce la Regione - lo studio, la sperimentazione e l'analisi dell'utilizzo di colture dedicate e sottoprodotti della produzione agricola per la generazione di bioetanolo e lignina in impianti industriali esistenti o da realizzare nell'area dell'ex polo chimico di Narni-Nera Montoro o altri siti, nonche' l'analisi e la sperimentazione dell'impiego della lignina in co-combustione nella centrale Enel di Bastardo.

''L'iniziativa - ha spiegato Rometti - rientra nel nuovo Piano energetico regionale che punta proprio sulle energie rinnovabili. In particolare per la centrale di Gualdo Cattaneo e' stato affrontato un percorso che ha portato al rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale tenendo conto di tutte le criticita' dell'impianto che, comunque, ha permesso sempre il rispetto dei limiti imposti dalla legge. L'esame dei contenuti del provvedimento autorizzativo evidenzia che tutti i principali parametri relativi al rilascio di sostanze inquinanti in atmosfera sono stati notevolmente ridotti, sia in rapporto ai valori prescritti nella precedente autorizzazione, sia nei confronti dei limiti di legge vigenti''.

In particolare - ha precisato l'assessore - le concentrazioni dei principali inquinanti, a partire dal biossido di zolfo che costituisce l'elemento maggiormente critico in una centrale a carbone, hanno subito riduzioni. In aggiunta a queste limitazioni delle concentrazioni istantanee sono state anche prescritte piu' stringenti riduzioni dei flussi di massa, ovvero delle quantita' di un inquinante che possono essere emesse complessivamente in un mese o un anno. Per gli SO2 tale limite e' stato fissato in 100 tonnellate al mese, con una riduzione di oltre il 70 per cento rispetto i livelli attuali.

''Di conseguenza - ha precisato Rometti - il rispetto di una prescrizione di questo livello obblighera' l'Enel ad una significativa diminuzione delle ore di funzionamento della centrale stessa. Questi obiettivi, ovviamente, comportano l'attivazione di processi che prevedono un iter, a volte, anche complesso. Nel caso della centrale di Gualdo Cattaneo l'Enel avra' a disposizione cinque anni per mettere a punto un ulteriore piano di miglioramento complessivo da attuare nei successivi tre anni''.

''Inoltre, l'utilizzo di biomasse costituite dai residui di coltivazione, come paglia e stocchi, per la produzione di energia - ha proseguito Rometti - consente di conseguire anche una importante riduzione dei rifiuti prodotti dalle attivita' agricole. Infatti, la possibilita' di avviare una filiera agro-energetica in Umbria consente di dare una risposta anche alle esigenze del settore agricolo, con il risultato di ridurre l'impiego di combustibili fossili e di realizzare benefici effetti sui redditi conseguibili attraverso l'agricoltura. Tutto cio' nell'ambito della politica di miglioramento ambientale perseguita dalla Regione e volta alla progressiva sostituzione di carburanti di origine fossile con quelli derivati da fonti rinnovabili''.

Rometti ha evidenziato che da lungo tempo la Comunita' Europea persegue questi obiettivi che le recenti direttive confermano e rafforzano con due input precisi: conseguire entro il 2020 il raggiungimento della quota del 20 per cento di energie rinnovabili nel totale dei consumi energetici dell'Unione Europea, e arrivare alla quota del 10 per cento di biocarburanti nel totale dei consumi di benzina e gasolio per autotrazione. La Regione Umbria nell'ambito del pacchetto clima Energia e della Direttiva 'Burden Sharing', dovra' mettere in atto attivita' di programmazione e stimolo alla produzione di energia da fonti rinnovabili e produzione di biocarburanti e dovra' rielaborare dunque il Piano Energetico Regionale. In questo contesto e' importante l'attuazione di sinergie con grandi impianti di produzione di energia elettrica (centrali termoelettriche di Bastardo e Pietrafitta), al fine di ottimizzare e aumentare l'efficienza di conversione energetica da fonti rinnovabili, senza sottovalutare il ritorno in riduzione dei rifiuti, la riconversione energetica di terreni agricoli marginali, di terreni inquinati dal punto di vista ambientale e, infine - conclude l'assessore - la riduzione dei rifiuti e degli inquinanti, metalli pesanti e altri, prodotti nella combustione del carbone attraverso la sostituzione dello stesso con biomasse come la lignina''.

Il professor Cotana ha evidenziato che ''lo studio rilancia l'Umbria come sede di produzione di energia'' ed ha ricordato ''la costituzione della rete umbra per la produzione di biogas''.

''Con l'accordo si avvia un percorso virtuoso con la Regione per una gestione sostenibile delle tematiche energetiche'', da affermato invece il responsabile delle relazioni esterne territoriali Enel, Massimo Bruno. ''La ricerca - ha spiegato Bruno - ha lo scopo di valutare la reale possibilita' di utilizzare la lignina anche in co-combustione con il carbone, sostituendo eventualmente una quota parte''.
 

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