di Nicola Bossi - 

PERUGIA - "Ma io non so neanche chi sono questi": la Presidente della Regione dell'Umbria, Catiuscia Marini, lo ha ripetuto in continuazione ai suoi collaboratori e ai suoi legali dopo che, senza nessun avviso di garanzia né ruolo potenzialmente a rischio nell'inchiesta Enac, è stata travolta da un camion di fango sotto forma di titoli di giornali, di lanci di agenzia e dei siti online di tutto il Paese. "Un danno di immagine, senza motivo, che difficilmente può essere recuperato in fretta": ammette il suo portavoce che si trova con lei per impegni istituzionali.

La presidente Marini ai suoi legali, Luciano Ghirga e Massimo Ciardullo, ha dato mandato di tutelare la sua onorabilità contro le "vaneggianti" accuse da parte  di un inquisito per tangenti Riccardo Paganelli. "Io non li ho mai incontrati, non so neanche chi sono. Sono disposta ad incontrare subito il Pm per chiarire questa vincenda assurda": ha ribadito la Marini agli avvocati.

Poi smaltita la rabbia iniziale, la Presidente - "sicura della sua verità" - ha deciso di far prevalere "la tranquillità" e l'impegno "istituzionale". E così si è recata con il suo staff a Montepulciano per gli stati generali di Symbola; la manifestazione che riunirà decine di Amministratori locali, imprenditori, studiosi, rappresentanti del mondo della cultura provenienti da tutta Italia e che rappresentano l’eccellenza del pensiero e dell’attività nazionale sui temi della cultura e dell’innovazione.

 

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