BOLOGNA - Netto oltre ogni aspettativa in Emilia Romagna  il successo del governatore uscente Steafano Bonaccini che con il 51,42% dei suffragi guadagnati (il dato è definitivo) lascia ad un – 7,79% la sua più diretta rivale, la leghista Lucia Borgonzoni. Il Pd torna, inoltre, ad essere il primo partito: con il 34,69% (la Lega si è fermata al 31,95%).

Insignificanti gli altri candidati, il primo dei quali, Simone Benini (M5s), anche a causa del voto disgiunto che l’ha fortemente pernalizzato, si è fermato a un misero 3,48% (e pensare che alle politiche del 2018 il M5s era il primo partito).

COSI’ LA RIPARTIZIONE DEI SEGGI:

28 sono andati alla maggioranza di Bonaccini (22 al Pd, 3 alla lista Bonaccini Presidente, 2 a Emilia Romagna Coraggiosa, 1 a Europa Verde); 18 sono andati al Centrodestra di Borgonzoni (14 Lega, 3 Fdi, 1 Forza Italia); 2, infine, al Movimento 5 Stelle.

IERI SI E’ COMUNQUE VOTATO ANCHE IN CALABRIA, REGIONE CHE ERA GOVERNATA AL CENTRO SINISTRA (PRESIDENTE PD) E CHE E PASSATA AL CENTRO DESTRA (PRESIDENTE FORZA ITALIA).

Questi i risultati:

A spoglio non ancora del tutto ultimato Jole Santelli (centro destra)
era al 55,%; Seguivano Filippo Callipo (centrosinistra) al 30,08%; e Francesco Aiello (5 Stelle) al 7,31% (da considerare al riguardo che se non raggiungerà l'8% dei suffragi il M5s sarà escluso dal Consiglio regionale).

Da considerare anche che Jole Santelli è la prima donna governatrice in Calabria e nell’intero meridione.

Il primo partito è, anche qui, il Pd, con il 15,15%; Forza Italia è seconda con il 12,4%, seguita dalla Lega al 12,2 per cento e da Fratelli d’Italia al 10,81%.

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