PERUGIA - Con una condizione di blocco quasi totale dei flussi dall’estero e una situazione ancora molto difficile anche per quanto riguarda il mercato interno, il turismo deve guardare più lontano per costruire una prospettiva di ripresa concreta.

Di questo si è parlato nell’incontro con Lorenza Bonaccorsi, Sottosegretaria di Stato del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, voluto da Federalberghi Umbria per rappresentare la difficile situazione del turismo umbro, con le sue specifiche criticità aggravate dall’emergenza sanitaria ed economica, ma anche la sua grande determinazione e voglia di riscatto.

La proposta che è stata presentata alla Sottosegretaria Bonaccorsi riguarda il prossimo autunno e il 2021, in particolare il mercato europeo, al quale Federalberghi Umbria immagina di rivolgersi con azioni molto mirate, che dovranno essere concordate con la Regione Umbria e con il sostegno dell’Enit, finalizzate a valorizzare le eccellenze della regione dal punto di vista dell’ambiente, della cultura, dell’enogastronomia.

La Sottosegretaria Bonaccorsi ha dichiarato la sua disponibilità ad attivarsi presso l’Enit per favorire il progetto di Federalberghi, che ha partecipato all’incontro di Roma con il presidente umbro Simone Fittuccia e il segretario Enrico Valentini, Giorgio Mencaroni come consigliere nazionale, il direttore generale di Federaberghi  Alessandro Nucara.

Dal canto suo, l’assessore regionale Paola Agabiti ha già espresso la propria disponibilità al lavoro congiunto con Enit e a supportare le iniziative di cui Federalberghi si farà promotrice. Di questo si parlerà nel corso di un incontro tra tutti i soggetti coinvolti, organizzato sempre da Federalberghi Umbria per il prossimo 28 luglio.

Tanti altri i temi messi sul tappeto nell’incontro con la Sottosegretaria Bonaccorsi, dal cronico isolamento infrastrutturale dell’Umbria alla necessità di riservare al settore turismo una attenzione particolare nella nuova programmazione dei Fondi strutturali 2021 – 2027, dalla lotta all’abusivismo alla messa a punto delle misure adottate per sostenere il settore in questo momento difficilissimo, come il bonus vacanza o i bandi per incentivi, dalla necessità di prorogare la cassa integrazione fino a fine anno e ridurre il cuneo fiscale per le aziende che richiamano in servizio il personale all’indispensabile completamento delle misure sull’IMU e sugli affitti, da estendere nella durata ed applicare a tutte le imprese alberghiere.

Insomma, è tanto il lavoro da fare per rilanciare un settore che più di altri è stato colpito dalla burrasca Covid-19, come dimostrano gli ultimi dati dell’Osservatorio di Federalberghi.

Il consuntivo del mercato turistico alberghiero relativo al mese di giugno 2020 registra un calo delle presenze dell’80,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

I flussi dall’estero sono ancora paralizzati (meno 93,2%) ed anche il mercato domestico è ben oltre la soglia di allarme (meno 67,2%).

Per gli italiani, il ritorno alla normalità prosegue al rallentatore, per varie ragioni: molti hanno consumato le ferie durante il periodo di lockdown, tanti hanno visto il proprio reddito ridotto a causa della cassa integrazione o della contrazione dei consumi e dal blocco delle attività, tanti altri - pur disponendo di reddito e tempo - rinunciano a partire per recuperare parte del tempo perduto. Incidono anche la riduzione della capacità dei mezzi di trasporto, la cancellazione degli eventi e i timori di varia natura che comprensibilmente animano le persone.

Secondo Federalberghi, le ripercussioni sul mercato del lavoro sono già molto dolorose: a giugno 2020 sono andati persi 110 mila posti di lavoro stagionali e temporanei di varia natura (-58,4%). Per i mesi estivi sono a rischio 140 mila posti di lavoro temporanei.

E anche le previsioni per il mese di luglio non sono tranquillizzanti: l’83,4% delle strutture intervistate da Federalberghi prevede che a luglio 2020 il fatturato sarà più che dimezzato rispetto al luglio 2019. Nel 62,7% dei casi, il crollo sarà superiore al 70%.

Nel 2020, secondo le previsioni del Centro Studi Federalberghi, si registrerà la perdita di oltre 295 milioni di presenze (meno 68,7% rispetto al 2018), con un calo di fatturato del settore ricettivo pari a quasi 16,3 miliardi di euro: meno 69,0%.

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